Vaccino sì, vaccino no. Il tema – già caldo in questa prima fase di vaccinazione riservata agli operatori del servizio sanitario e agli operatori e ospiti delle case di riposo – si fa rovente in vista della seconda fase (in programma da inizio febbraio) che coinvolgerà tutta la popolazione veneta, a partire dai circa 360 mila ultraottantenni residenti nella nostra regione.
Come si comporteranno, dunque, i cittadini di fronte alla possibilità di vaccinarsi contro il Coronavirus? Secondo quanto emerge da un questionario dei Sindacati dei pensionati del Veneto rivolto alle pensionate e ai pensionati una cosa è certa: gli anziani veneti si faranno vaccinare in massa, più che mai convinti che sia la scelta giusta per tutelarsi e che questo sia l’unico modo per superare la pandemia. Secondo l’indagine che ha coinvolto un numero molto elevato di over 65 – 2.197 persone, 63% uomini, 37% donne – 9 anziani su 10 si faranno “immunizzare” non appena arriverà il loro turno. Un risultato confortante Spi, Fnp, Uilp che avvieranno una campagna a tappeto per invitare i propri iscritti a vaccinarsi. Ma l’indagine regala altri risultati importanti.
Circa 7 anziani veneti su 10, infatti, sarebbero favorevoli all’obbligatorietà del vaccino. Il 10% si dice indeciso, per lo più ritenendo necessario renderlo obbligatorio ma solo per certe categorie (per esempio, i medici e gli operatori sociosanitari). Tra quell’esiguo 2,9% di ultrasessantacinquenni che non intendono invece vaccinarsi, domina la paura degli effetti collaterali. Pochissimi affermano invece di non temere il virus. Poi le risposte si dissolvono in vari rivoli: c’è chi si definisce no-vax, chi arriva da esperienze nefaste, chi ritiene la sperimentazione troppo affrettata. Ma rappresentano una parte davvero marginale del campione preso in esame.
“In un periodo come questo, di discussioni accese -sottolineano Spi Fnp, Uilp Veneto- questo sondaggio ci consegna dati molto incoraggianti, a maggior ragione se consideriamo l’ampiezza del campione. Il vaccino, la storia ce lo insegna, è uno dei più preziosi strumenti a garanzia della salute pubblica e vaccinarsi è una scelta responsabile, per sé stessi e per chi ci circonda. Non possiamo quindi che rinnovare il nostro invito a vaccinarsi, non appena sarà possibile. È un appello che lanciamo ai nostri anziani, alla popolazione in generale e in particolare a chi per lavoro si relaziona con il pubblico. Proprio a partire dal personale che ha in cura coloro che, contro questo virus, sono più fragili e indifesi, quali gli ospiti delle case di riposo”.
Scarica QUI l’infografica del dettaglio delle domande e risposte all’indagine