Evitare gli aumenti delle rette nelle case di riposo e trasparenza sui contagi e decessi grazie all’Osservatorio regionale sulla sanità coi sindacati: questi i principali risultati ottenuti da Spi, Fnp, Uilp Veneto a seguito dell’incontro in videoconferenza tenutosi nei giorni scorsi con l’assessora regionale alla Sanità e Sociale che si è confrontata sulla situazione delle Rsa con i Sindacati dei pensionati.
“Abbiamo ottenuto due impegni concreti: un intervento per evitare l’aumento delle rette nelle case di riposo, e l’assicurazione che con il costituendo Osservatorio regionale sui temi socio-sanitari con le organizzazioni sindacali ci sarà uno scambio puntuale di dati e informazioni su case di riposo e vaccinazioni” dichiarano Spi, Fnp, Uilp Veneto. “Ci auguriamo che questo incontro sia solo l’inizio di un percorso di confronto costruttivo, che abbiamo tanto sollecitato per affrontare l’emergenza in atto e uscirne”. I Sindacati, inoltre, a fronte delle lettere che i familiari degli ospiti di alcune case di riposo hanno ricevuto con la richiesta di un contributo per le spese Covid, hanno ottenuto dall’assessora l’impegno a intervenire direttamente per evitare l’aumento delle rette. “Queste richieste sono inaccettabili, dato che la Regione ha stanziato per i centri servizi dei ristori pari a quasi 13 milioni di euro compensativi per il 2020, e ha istituito la quota d’accesso sperimentale da 30 euro (anche se solo fino al 2022)”, commentano i Sindacati dei pensionati “a maggior ragione la Regione stessa deve vigilare affinché le conseguenze del Covid non gravino ancor di più nelle tasche degli ospiti e dei loro familiari.”
Durante l’incontro, Spi, Fnp, Uilp hanno evidenziato quanto siano necessarie la “trasparenza e la costanza nelle informazioni relative a contagi e decessi nelle case di riposo, e sull’attuazione del piano vaccinale“. La Regione ha reso noto ai Sindacati dei pensionati che tutti gli anziani ospiti delle case di riposo saranno vaccinati, anche quelli che hanno avuto un tampone positivo in questi mesi. Sono, poi, in partenza le lettere destinate agli ultra 80enni a domicilio, per i quali la campagna di vaccinazione comincerà a inizio febbraio: “Sappiamo che l’assistenza domiciliare è sotto pressione, e il fatto che siano operative solo metà delle Usca programmate non aiuta. – aggiungono Spi, Fnp, Uilp-Tuttavia, sapere con esattezza l’andamento del piano vaccinale ci consente come sindacati di lavorare affinché gli anziani siano adeguatamente informati sull’importanza di vaccinarsi“.