Valorizzare il fondamentale ruolo svolto nella società dagli over sessantacinquenni e sviluppare percorsi che possano essere in grado di rispondere effettivamente ai loro bisogni, questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto dai sindacati pensionati Uilp, Spi ed Fnp e Cupla con i Comuni di Ravenna, Russi, Cervia, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’Unione dei Comuni faentini e la direzione distrettuale dell’Ausl.
Il protocollo è attivo a livello provinciale, distrettuale e territoriale al fine di cogliere al meglio le peculiarità e le esigenze sussistenti in ogni zona.
In una prima fase saranno affrontati i punti che riguardano l’andamento demografico, con particolare attenzione sui relativi riflessi sui servizi; le strutture ed i servizi di assistenza pubblici e privati; l’aspetto della sussidiarietà e l’auto organizzazione nella gestione dei servizi con valenza sociale.
“Nel prendere atto del costante e progressivo aumento della fascia della popolazione over sessantacinquenne – dichiarano i soggetti firmatari – abbiamo condiviso la necessità di monitorare il fenomeno e di definire un confronto permanente rispetto alle tematiche che possono interessare gli ultrasessantacinquenni di oggi e di domani”.
Gli “over 65” oggi giorno rappresentano un pilastro sociale fondamentale che attivamente sostiene la propria famiglia, spesso anche economicamente, prendendosi cura dei bambini, dei più anziani e dedicandosi ad innumerevoli attività di volontariato che contribuiscono fattivamente a garantire una risposta importante ai bisogni sociali e sanitari dei cittadini, aiutando i più deboli. Aspetti che spesso non sono sufficientemente valorizzati ed evidenziati e che invece meritano la dovuta attenzione, per rendere tutti consapevoli che i pensionati non solo non sono un costo ed un peso per la società, ma al contrario una fonte di supporto indispensabile.
Altrettanto necessario è prevedere adeguati servizi e supporti nel momento in cui gli over possono essere soggetti a fasi di difficoltà e problematicità nell’arco della propria vita, con un obiettivo prioritario rispetto alla prevenzione delle situazioni di fragilità che possono anche indurre malattie.