“La violenza di genere, contro le donne e i soggetti più fragili, è oggi quanto mai più subdola e pericolosa: la pandemia ha infatti generato delle situazioni al limite, convivenze forzate che hanno aumentato i numeri di maltrattamenti familiari, spesso consumati nel silenzio e nell’indifferenza soprattutto nella prima ondata dell’emergenza sanitaria quando tutti gli italiani sono stati costretti a restare in casa. Confinati fra le mura domestiche, magari dentro gli appartamenti senza sbocchi sul mondo esterno, ogni problema si è acuito”.
Così, la Uilp Massa Carrara tramite una nota emanata dal coordinamento Pari Opportunità.
“Le misure di distanziamento sociale e di convivenza forzata, attuate per tutelare la salute di tutti i cittadini a causa di Covid-19, hanno aumentato la casistica e i numeri dei maltrattamenti familiari. La convivenza ed il confinamento hanno aggravato situazioni di violenza sulle parti più deboli del contesto familiare: donne, bambini, anziani, disabili. L’aumento dei casi è stato rilevato dalle Nazioni Unite, che hanno definito il fenomeno ‘pandemia ombra’”.
“Servono risposte –aggiunge la Uilp- che diano priorità e totale sostegno alle vittime di violenza domestica; chiediamo un rafforzamento dei sistemi di prevenzione, incremento e rafforzamento dei servizi di risposta immediata agli atti di violenza domestica, aumento del sostegno economico ai centri antiviolenza e alle case protette, garanzia di protezione e riservatezza per i segnalanti dei reati. Non ci sono solo le donne ma tutti i soggetti fragili, come gli anziani, che oltre al dramma di Covid, che particolarmente li ha colpiti e li colpisce, vivono anche il rischio di subire violenze nell’ambito familiare. Vorremmo, quindi, sensibilizzare i responsabili politici e le parti sociali interessate al fenomeno, affinché considerino il contrasto alla violenza domestica un settore prioritario, che non deve essere trascurato. Chiediamo che la sicurezza delle persone fragili debba essere messa al centro di nuove politiche e misure da adottare e tutto ciò diventi più che mai un imperativo valido ed attuale”.