Con una nota pubblicata oggi, 16 dicembre, su un quotidiano locale, la Uilp Friuli Venezia Giulia chiede alle istituzioni comunali di tramutare l’ex Caserma Monte Cimone in ”un istituto modello per anziani autosufficienti e non”. Si legge nella nota:
“La diffusione del Covid-19 nelle case di riposo ha dimostrato il rischio di concentrare tante persone in ambienti ristretti e l’inadeguatezza di autorizzare la trasformazione in residenze per anziani di semplici appartamenti cittadini dotati dei minimi servizi prescritti dalla legge ma privi di sufficienti ambienti di sfogo e soprattutto di giardini e spazi all’aperto. Un’area che ci appare come più che idonea per tale utilizzo è l’ex tenuta Burgstaller di Banne, nel 1934 trasformata nella Caserma Monte Cimone e nel 1992, con la caduta della “cortina di ferro”, abbandonata dall’Esercito benchè appena ristrutturata e dotata di moderni servizi sanitari e di ristorazione: una superficie di circa 240.000 mq tenuta a parco, con campi sportivi e ampi spazi alberati, villa padronale e altri stabili di servizio. Trasferita al Comune di Trieste, alla fine degli Anni ’90 si trovava ancora in buone condizioni: la giuntane previde l’utilizzo come centro sportivo anche con campo da golf ma i costi non erano affrontabili. La giunta successiva voleva ricoverarvi i profughi che stavano giungendo dall’Est ma incontrò la recisa opposizione degli abitanti di Banne. Ad ogni modo l’area naturale non è mutata e un’amministrazione attenta al benessere dei cittadini anziani non dovrebbe trascurare l’occasione di trasformarla in un istituto modello per anziani autosufficienti e non. Eventualmente col concorso dell’Ater creare una realtà di co-housing con famiglie giovani, secondo esperienze ormai usuali in tutta Europa. Il Covid-19 che ancora incombe non deve ostacolare, ma anzi spronare l’amministrazione comunale e regionale a prevedere soluzioni più idonee e aggiornate per il benessere dei cittadini anziani.”