“In questi ultimi tempi stanno nascendo un po’ in tutta la regione Case famiglia che ospitano anziani. Come quella ‘in nero’ scoperta a Copparo (Fe). Queste Case nascono per sopperire ‘impropriamente’ alle carenze di letti nelle strutture convenzionate e accreditate. Una risposta ‘leggera’ ai bisogni di assistenza.” E’ quanto dichiarano in una nota congiunta il Segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani e la Segretaria generale Uil Pensionati Emilia Romagna Rosanna Benazzi sulla questione delle case famiglia per anziani.
“Impropriamente – continua la nota – in quanto queste Case per anziani autosufficienti (al massimo 6 per ogni struttura) sono previste da una vecchia delibera regionale 564/2000 che le annovera come strutture non soggette all’obbligo preventivo di autorizzazione al funzionamento. Inoltre indica come unica regola una semplice comunicazione di apertura al Sindaco. Da anni come Uil Emilia Romagna e Uil pensionati Emilia Romagna chiediamo che sia dato, anche a queste strutture, un regolamento regionale. Come già avviene ad esempio a Parma oppure a Ravenna che se ne sono dotate in modo autonomo. Un regolamento che almeno disciplini, valorizzi e qualifichi queste strutture per anziani. E’ tempo che la Regione affronti questo ‘nero’ delle Case famiglia per anziani che non può più essere tollerato poiché la qualità della risposta data, non essendo controllabile, può non avere quei requisiti strutturali, assistenziali, organizzativi e funzionali minimi per tutelare le persone accolte, spesso fragili.”