“Il congelamento delle liste d’attesa non è più tollerabile perché coinvolge non solo i pazienti cronici ma blocca anche le nuove diagnosi: in Italia, secondo i dati del ministero aggiornati a luglio 2020, sono 13 milioni le visite specialistiche sospese a causa del Covid-19, 300mila i ricoveri non effettuati, 500mila gli interventi chirurgici rimandati e ben 4 milioni gli screening oncologici posticipati a data da destinarsi. In Basilicata? Ci chiediamo quali siano i numeri della nostra Regione, ma su questo Leone tace”.
E’ quanto denuncia il segretario regionale della Uil pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro che sul tema sollecita l’amministrazione regionale, in particolare l’Assessore alla Salute, a mettere in piedi una strategia per evitare che il sistema, ancora in stanby dal lockdown, continui a navigare nelle acque della stasi totale.
“Come sindacati dei pensionati- evidenzia il segretario Uilp- abbiamo manifestato nei giorni scorsi a Matera- per chiedere alla Regione l’indicazione di un cronoprogramma per lo smaltimento delle liste di attesa rivedendo il modello organizzativo e procedendo ad assunzioni. Abbiamo chiesto che venga definito il piano influenzale 2020-2021, che ricomprenda anche le vaccinazioni anti pneumococcica ed herpes zoster, anche in funzione di prevenzione per l’epidemia da Covid 19 in atto. E il ripristino e la garanzia della continuità del progetto di sorveglianza sanitaria, attualmente sospeso, dei lavoratori ex esposti amianto. Dalla Regione nessuna risposta. Mi chiedo se la sanità sia una questione pubblica, di tutti, o qualcuno abbia deciso di metterci sopra il marchio del segreto professionale. Non è più tollerabile questo silenzio”.
Il Segretario sottolinea inoltre come nel decreto legge 14 agosto 2020, 104, recante ‘Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia’ siano stati previsti specifici stanziamenti destinati ai recoveri ospedalieri e al recupero delle prestazioni ambulatoriali.
Vaccaro ricorda poi l’impegno preso dall’amministrazione sulle liste d’attesa “Un corposo provvedimento che recepiva il nuovo Piano nazionale (Pngla) e che poteva contare su 7,2 milioni di euro su 400 complessivi. Di recente il fondo si è incrementato di 5 milioni stanziati dal ministero dopo il Covid. Nonostante ciò nulla è cambiato. A parte il sollecito dell’assessore alle Aziende sanitarie con cui Leone ha chiesto ai direttori di predisporre progetti di recupero delle prestazioni sospese da marzo ad oggi. Ora lo tsunami c’è stato ma lo ha provocato il Covid mentre i lucani attendono ancora di conoscere questi piani di rientro sulle liste d’attesa e magari anche la data della prestazione mancata. Possibilmente non nel 2023”.