Nelle Marche, nel 2018, nel settore privato, sono state erogate 552.073 pensioni, di cui 80.127 nella provincia ascolana (pari al 14,5%). L’importo medio mensile lordo della pensione, nella regione, è pari a 740,89 euro; nella provincia ascolana è sostanzialmente allineato (742,02 euro).
La pensione di vecchiaia (legata all’età) nelle Marche è pari al 53,7% del totale erogato; la provincia ascolana è quella con la percentuale più bassa, 49,7%. Riguardo gli importi mensili, lordi, sono pari a 953,12 euro nella regione e di 979,66 euro nella nostra provincia.
Circa questa tipologia di erogazione, analizzando il dato regionale per fasce d’importi erogati, il 49,4% è fino a 750 euro, il 32,1% tra 750 e 1.500 euro, il 14,6% tra 1.500 e 2.500 euro e solo il 4% sopra i 2.500 euro.
Scomponendo il dato regionale per genere, l’importo medio delle pensioni lorde mensili è pari a 980 euro per gli uomini e 572 euro per le donne.
Analizzando la tipologia di erogazione, nella provincia ascolana, risultano i seguenti importi medi mensili lordi:
-Vecchiaia: 1.222 euro uomini e 670 donne;
-Invalidità: 818 euro uomini e 519 donne;
-Superstite: 420 euro uomini e 546 donne;
-assegni sociali: 413 euro uomini e 415 donne;
-invalidi civili: 421 euro uomini e 453 donne;
-Totale: 978 euro uomini e 567 donne.
Circa, infine, l’indennità di accompagnamento (prestazioni per invalidi totali e over 65), nella regione ci sono 51.948 prestazioni (nella provincia ascolana 9.608), di cui 43.275 (Ascoli 8.022) over 65 (83,3% – Ascoli 83.5%).
COMMENTO
Dall’analisi dei “freddi numeri”, emergono alcune considerazioni.
In primo luogo, come facilmente intuibile, a fronte di una popolazione fondamentalmente “vecchia” nella nostra provincia, le pensioni delle donne valgono quasi la metà di quelle maschili come importo: situazione questa figlia anche di un tessuto sociale dove nei decenni passati il lavoro femminile era soprattutto agricolo, domestico, le donne sono entrate tardi nel mondo del lavoro, quasi sempre utilizzate in lavori con scarsa professionalità, con ciò che ne consegue in termini di contributi versati, evasione contributiva e previdenziale.
In secondo luogo, quasi tre pensioni su quattro nelle Marche sono di sotto ai 1.500 euro, cioè al di sotto di una soglia critica e simbolica di vita, usata negli anni come riferimento dai governi per misure di perequazione sociale (v. Bonus Renzi ma mai erogato ai pensionati).
Per queste ragioni la UIL Pensionati e le sue consorelle di CGIL e CISL, rivendica a al Governo l’innalzamento della cd 14ma mensilità, un vero sistema di rivalutazione e perequazione delle pensioni, una legge sulla non autosufficienza.
In questi giorni inoltre nella nostra provincia è in definizione la piattaforma rivendicativa sulle questioni sociali che sarà inviata a tutti gli enti locali al fine di aprire un confronto sui servizi per gli anziani e su prezzi e tariffe.