Oggi 7 luglio si è tenuta ad Udine una conferenza stampa unitaria di Cgil, Cisl, Uil, Spi, Fnp, Uilp e Cgil Fpl, Cisl Fpl, Uil Fp del Friuli Venezia Giulia. Nel corso della conferenza, oltre ad annunciare una mobilitazione regionale unitaria prevista per il 22 luglio a Trieste, le Organizzazioni sindacali hanno illustrato, tramite un documento unitario suddiviso in 10 punti, quali sono le criticità del sistema sanitario e assistenziale che la Regione deve affrontare in questa fase dell’epidemia da Covid-19.
Il primo punto riguarda le liste d’attesa: tra gli effetti dell’emergenza c’è un pesante aggravio delle liste d’attesa a causa dell’arretrato sulla diagnostica e su esami e interventi chirurgici. I Sindacati pertanto chiedono all’assessore alla Sanità un intervento mirato, come ad esempio l’allungamento degli orari degli ambulatori e assunzioni di personale. Il secondo punto riguarda proprio le assunzioni: le Organizzazioni sindacali chiedono nuovi programmi di assunzione e regolarizzazione dei contratti. Allo stesso tempo Cgil, Cisl, Uil chiedono maggiori investimenti sulla sanità pubblica, attraverso un piano di rafforzamento che appare indispensabile. Con riguardo alle risorse, i Sindacati giudicano il Mes come un’opportunità imperdibile e chiedono alla Giunta regionale di spingere sul Governo affinchè tale strumento venga utilizzato.
Tuttavia, evidenziano i Sindacati, prima di poter parlare di investimenti e piani di emergenza sarebbe opportuno che la Giunta fornisse i dati effettivi sul numero dei contagiati, in modo da poter far partire il confronto su dati certi e condivisi. Allo stesso modo Cgil, Cisl, Uil chiedono “un bilancio trasparente sulla gestione dell’emergenza nelle case di riposo: il numero di contagiati tra gli operatori e tra gli ospiti, i decessi, i rapporti tra la mappa dei contagi e dei decessi struttura per struttura, per comprendere come le croniche carenze negli standard residenziali e assistenziali di molte case di riposo, in particolare polifunzionali, possa aver impedito o ritardato l’adizione di contromisure adeguate.” Sempre con riguardo alle case di riposo i Sindacati giudicano “improrogabile una politica che affronti in modo serio una gestione diversa della non autosufficienza, più attenta anche alla dimensione umana, individuando nuovi strumenti per una politica di forte abbattimento delle rette, oggi insostenibili per molte famiglie. Non si tratta soltanto di mettere mano ai regolamenti, ma di ripensare profondamente il modello di risposta ai bisogni delle persone anziane e fragili, partendo dalla parola d’ordine della domiciliarità e dalla messa in rete dei soggetti, attualmente non coordinati, che si occupano quotidianamente di questi bisogni: istituzioni sanitarie, famiglie, Comuni, Mmg, terzo settore e volontariato.”
Cgil, Cisl, Uil chiedono inoltre un potenziamento dei servizi territoriali, perché “un’adeguata politica di investimento sui servizi territoriali sarebbe in grado di rispondere meglio a una mutata domanda di salute e di servizi, legata all’andamento demografico e alla crescita delle patologie croniche, riducendo la pressione sulle strutture ospedaliere e migliorando la risposta ai cittadini-utenti”.
In ultimo, le Organizzazioni sindacali sostengono che sia necessario predisporre un piano di emergenza in caso si verificasse una nuova ondata di contagi, da realizzare innanzitutto attraverso il potenziamento del piano di prevenzione regionale 2014-2019, in attesa del piano nazionale 2020-2024.
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