Spi, Fnp, Uilp Verona, tramite una nota unitaria, esprimono forte preoccupazione per la situazione nelle strutture residenziali sociosanitarie per anziani.
“Il drastico calo di contagi tra ospiti e personale delle Rsa è una buona notizia –dichiarano i Sindacati dei pensionati- ma dobbiamo fare i conti con l’andamento altalenante, ad ondate violente e progressive, tipico della pandemia. Complici i ritardi nelle forniture del vaccino ma anche il sistema farraginoso e incompleto messo in piedi dalla Regione Veneto, larga parte della popolazione ultrasessantacinquenne e in particolare ultraottantenne è ancora un potenziale campo di conquista per la pandemia. Nelle stesse case di riposo veronesi le seconde dosi somministrate raggiungono a mala pena le 6 mila unità a fronte di una popolazione di circa 9 mila soggetti. E ancora, non si possono lasciare i più anziani per ultimi: in provincia si contano 33 mila ultra 84enni, per i quali non è ancora iniziata la campagna vaccinale”.