“Riaprire le case di riposo è una priorità, una necessità che non può più essere rimandata.” Questo l’ennesimo grido d’allarme di Spi, Fnp, Uilp Veneto, che proprio oggi, 28 aprile, hanno inviato una richiesta d’incontro all’assessora della Regione Veneto alla Sanità, per avere un confronto in merito al protocollo e alle linee guida per la riapertura, anche in relazione all’impegno espresso da lei nel corso dell’ultima riunione, lo scorso 6 aprile.
I Sindacati dei pensionati lo ripetono ormai da mesi: la solitudine affettiva è un male gravissimo, che affligge gli anziani più di chiunque altro. E che si fa tanto più dura da sopportare quando ci si trova in reale isolamento. Le videochiamate, che pure sono un’iniziativa lodevole e meritoria, possono essere d’aiuto, ma non sempre e non per tutti. Per alcuni anziani possono risultare disturbanti, fare quasi paura. Intanto il tempo passa e lo sconforto ha già preso il sopravvento su molti ospiti, che si stanno lasciando andare anche fisicamente.
“La campagna vaccinale” dichiarano Spi, Fnp, Uilp Veneto “ha portato le strutture ad essere pressoché covid-free. Eppure, le norme ancora vigenti non tengono conto del fatto che la situazione è notevolmente cambiata: gli ospiti sono stati vaccinati e possono tornare a vedere i familiari. Le singole strutture non possono assumersi questa responsabilità in assenza di disposizioni chiare. La Regione deve intervenire, subito!”
Spi, Fnp, Uilp Veneto ricordano inoltre che, secondo i dati ministeriali, in Veneto quasi l’85% degli ospiti delle Rsa ha già ricevuto la prima dose di vaccino, mentre sfiorano il 70% quanti hanno concluso il ciclo con anche la seconda dose. Dopo aver messo in sicurezza la loro salute fisica, è giunto il momento di pensare alla loro salute psicologica.