“L’emergenza sanitaria rischia di diventare un’emergenza sociale per molti anziani soli e fragili”. Lo dichiarano, in una nota unitaria emanata ieri 5 novembre, Spi, Fnp, Uilp Trentino. “Riceviamo sempre più segnalazioni di persone avanti con gli anni che si vedono ridotta l’assistenza domiciliare, i servizi di fornitura pasto, ma anche quelli legati all’igiene personale. Si registra un’oggettiva carenza di risorse a disposizione delle amministrazioni comunali e delle Comunità di valle che gestiscono questi servizi”, aggiungono i Sindacati dei pensionati.
Per Spi, Fnp, Uilp le Unità di continuità assistenziale sono insufficienti per numero di organici, mentre i servizi socio-assistenziali delle cooperative sociali sono affanno. “Nel caso di anziani positivi la presa in carico da parte del servizio sanitario provinciale arriva in ritardo e spesso queste persone sono abbandonate a loro stesse, o sono totalmente a carico dei familiari”. Da qui la richiesta di potenziare i servizi a domicilio con più personale e più risorse “è ora di intervenire, se non vogliamo0 che i più fragili siano lasciati soli.”
Spi, Fnp, Uilp chiedono inoltre l’attivazione in tempi brevi di strutture di residenza per positivi al Covid: “Alberghi Covid sarebbero utili per interrompere le catene di contagio o all’interno delle famiglie,- concludono i Sindacati- ma consentirebbero anche agli anziani positivi di essere assistiti in modo migliore e ridurrebbero i rischi per gli operatori socioassistenziali. In questo momento constatiamo solo la drammatica riduzione dell’assistenza.”