“Esprimiamo fortissima preoccupazione per lo stato di attuazione della campagna di vaccinazione anti Covid-19 nelle strutture residenziali socio sanitarie per anziani della Regione Marche.” Così, Spi, Fnp, Uilp Marche, in una nota unitaria emanata ieri, 3 marzo.
“I dati prodotti dal Servizio Sanità relativi al 22 febbraio scorso e resi pubblici la scorsa settimana, descrivono una situazione di gravissimo ritardo- aggiungono i Sindacati dei pensionati- Nelle 218 strutture regionali, il rapporto tra posti letto complessivi e persone vaccinate con la prima dose è appena inferiore al 40%, dato che scende al 20,5% se si considera la seconda dose. E’ forte la variabilità tra le Aree Vaste, con l’AV 1 in grandissima difficoltà (18% per la prima dose, 3% per la seconda).
Così non ci siamo. Servizio Sanità e ASUR si erano impegnati, il 28 gennaio scorso, a tramettere report periodici sull’andamento dei contagi e delle vaccinazioni nelle strutture. Numeri che, come da prassi costante degli ultimi anni, non abbiamo ancora ricevuto. A parte ciò, è evidente la necessità di cambiare passo per tutelare la categoria sociale più esposta al rischio di contagio e di decesso da Covid, ossia gli anziani ospiti nelle strutture socio sanitarie regionali. Ricordiamo che le strutture per anziani in Italia, pur accogliendo solo lo 0,4% della popolazione nazionale, ha registrato quasi un terzo di tutti i decessi italiani da Covid.
Parliamo di persone che da mesi non possono vedere i loro parenti, spesso affette da pluri-patologie croniche, degenerative e invalidanti, del tutto indifese rispetto ad un rischio di infezione che, non possiamo nasconderlo, nella maggior parte dei casi proviene dall’esterno. Anche per questo, oltre che chiedere a Regione e ASUR un deciso cambio di passo, lanciamo anche un appello a tutti i dipendenti dei soggetti gestori delle strutture, sia pubblici che privati. Le richieste di vaccinazioni degli operatori sono ancora troppo poche! Vaccinarsi è un diritto ma anche un dovere, specie se si lavora quotidianamente a contatto con persone così fragili.”