“La Regione Lazio si accinge ad assumere una sua Delibera riguardante RSA pubbliche. Una decisione che non attua l’accordo sottoscritto circa due anni or sono con Cgil, Cisl, Uil Un accordo non attuato”. Così, Spi, Fnp, Uilp Lazio, tramite un comunicato stampa unitario emanato oggi 14 giugno.
“Il Sindacato è stato esplicito nel ricordarlo all’assessorato regionale alla sanità -continuano Spi, Fnp, Uilp Lazio- evidenziando come i mille posti residenziali e le due RSA per ognuna delle 10 ASL del Lazio avrebbero dovuto essere aperti previa definizione convenuta di nuovi, più qualificati, requisiti per l’accreditamento.
Il provvedimento regionale portato a conoscenza delle OO.SS in costanza di un recente incontro, non introduce dal punto di vista di standard e requisiti alcun cambiamento ma lascia le cose come oggi regolate per le RSA private.
L’elenco delle strutture dalla Regione Lazio d’intesa con le ASL individuate per essere utilizzate come sede di RSA, in numerosi casi sono notoriamente strutture in abbandono da anni, in altri casi non vi è certezza di condizioni di fattibilità neanche a medio termine. Sono stati fatti passare circa due anni, non ci sono tempi programmati per una apertura sia pur graduale, ne evidenza delle risorse finanziarie a tal fine individuate e programmate.
Tre strutture, incluse nell’elenco, aperte precedentemente, più che RSA pubbliche vanno considerate strutture legate alle dinamiche di tutela degli ospiti nel momento più impegnativo del covid.
Resta nell’inespresso il tema della quantità e della qualificazione del personale necessario per RSA che si sono volute nuove, maggiormente qualificate. Tutta la parte dell’accordo dove si prevedeva un
confronto attuativo sull’assistenza domiciliare rappresenta un capitolo non aperto.
La Regione Lazio che pure si era impegnata nel sottoscrivere un accordo così importante per gli anziani della regione ne ha sottovaluto l’importanza venendo meno agli impegni per tramutarlo in scelte politiche attuate, in realtà effettiva. Un errore politico che il sindacato giudica in modo severo.”

Sempre oggi, 14 giugno, Spi, Fnp, Uilp Lazio si sono incontrati con la Presidenza della Commissione Politiche Sociali del Comune di Roma per discutere sulla bozza di Regolamento per il funzionamento delle Case Sociali degli Anziani e del Quartiere.
“Spi, Fnp, Uilp Lazio -dichiarano i Sindacati dei pensionati -hanno condiviso l’indirizzo di apertura delle CSAQ al territorio e la riaffermata natura pubblica e sociale di questa struttura.
Nel merito hanno evidenziato l’esigenza di un raccordo con la Legge Regionale sull’invecchiamento attivo che promuove e valorizza la funzione sociale dei centri anziani. In analogia a quanto previsto dalla Legge Regionale si è proposto di abbassare l’età di accesso a 60 anni e di fare riferimento al complesso delle attività previste dalle Norme.
Al termine dell’incontro le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto una rapida approvazione del nuovo Regolamento da parte del Consiglio Comunale che consenta una immediata ripresa della piena attività di questi importanti luoghi di aggregazione intergenerazionale di quartiere.”