“L’attuale modo di operare nella vaccinazione anti Covid presenta lacune e ritardi per quanto riguarda alcune categorie di anziani, in modo particolare per coloro che presentano determinate patologie croniche che li rendono più esposti ai pericoli del contagio”. A dichiararlo, tramite una nota unitaria, Spi, Fnp, Uilp Gorizia.
“La nostra preoccupazione -aggiungono i Sindacati dei pensionati- oltre che sui tempi, riguarda i soggetti fragili non menzionati nei programmi. Il rischio per loro è molto alto in presenza del Covid. A livello nazionale hanno approvato una tabella che comprende le patologie a rischio: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, diabete, insufficienza renale, malattie autoimmuni, patologie oncologiche, ecc. Tutti questi soggetti, se hanno meno di 80 anni, non sono presi in carico in questo momento. Tra questi ci sono anche gli ammalati di malattie amianto correlate: la Regione attraverso il registro degli esposti regionale, durante la campagna antinfluenzale aveva spedito un sollecito a vaccinarsi, un motivo in più ora durante la pandemia di fare il vaccino anche a loro. Sollecitiamo l’assessore alla salute di predisporre un piano vaccinale che tenga conto di queste persone. Altro dato riguarda gli allettati: le stesse dichiarazioni fatte dall’assessore pongono pesanti punti interrogativi sulle modalità di vaccinazione di queste persone, che sono centinaia. Inoltre non si fa nessuna previsione per quanto riguarda le fasce di età dai 66 agli 80 anni”.