Spi, Fnp, Uilp Abruzzo, tramite una nota unitaria emanata ieri, 29 marzo, esprimono forte disapprovazione “nell’apprendere a mezzo stampa della decisione della Giunta Regionale d’Abruzzo di estendere la vaccinazione Covid-9 in via prioritaria anche a categorie professionali, non considerate dal Ministero della Sanità appartenenti alla prima fascia di rischio.”
I Sindacati dei pensionati esprimono “la più ferma protesta per il mancato rispetto dei criteri di priorità nelle vaccinazioni. La decisione assunta dalla Giunta Regionale, oltre ad essere in palese contraddizione con gli indirizzi del Governo e delle stesse dichiarazioni e rassicurazioni della Giunta stessa, non è condivisibile perché introduce elementi di valutazione arbitrari che ampliano la fascia delle priorità, aprendo una contrapposizione tra categorie e perdendo di vista i criteri di fragilità, dell’età e dell’esposizione al rischio reale. Si apre quindi anche in Abruzzo, nonostante il chiaro indirizzo ribadito recentemente dal Presidente del Consiglio Draghi, un sistema di “aggancio” alle figure socialmente più forti e non socialmente più esposte al rischio.
Si tratta di una decisione sbagliata, perché mette in una inutile contrapposizione i diritti degli anziani e delle persone fragili con i diritti delle diverse categorie di lavoratori e di tutti i cittadini che devono essere vaccinati.”
I Sindacati dei pensionati anche alla luce delle recenti proteste dei Sindaci delle zone interne per l’impossibilità a rassicurare i propri cittadini anziani dei rispettivi Comuni, auspicano un doveroso ed urgente chiarimento verso tutti cittadini abruzzesi e ridare credibilità al Piano Vaccinale presentato.
Allo stesso tempo si augurano una maggiore corretta coerenza nel sistema delle relazioni tra Giunta Regionale e Organizzazioni Sindacali.