Ieri, martedì 31 Marzo, Spi, Fnp, Uilp di Avellino e Benevento hanno inviato una nota unitaria ai rispettivi Prefetti provinciali, con la quale i Sindacati dei pensionati esprimono preoccupazione per la situazione degli anziani nelle case di riposo e chiedono alle istituzioni di incrementare controlli e interventi. Si legge nelle due note:
“In merito alla devastante epidemia derivante dal coronavirus intendiamo esprimere viva preoccupazione per la condizione di tanti anziani costretti a vivere da soli e per quelli che si trovano nelle case di riposo, nelle residenze sanitarie assistite e in altri luoghi di ricovero.Sono sempre più, infatti, le case di riposo investite dal contagio da Covid- 19, un allarme che riguarda centinaia di migliaia di anziani in tutto il territorio nazionale e non più soltanto al nord dove il virus è maggiormente diffuso.Le case di riposo sono delle vere e proprie bombe ad orologeria, non possiamo essere impreparati come è avvenuto in diversi presidi ospedalieri. Le azioni messe in campo fino ad oggi non sono affatto sufficienti per affrontare questo grado di emergenza e gli scenari futuri.E’ necessario agire con la massima celerità. Ogni esitazione o distrazione in questo settore può condurre ad esiti tragici.
Vista l’emergenza sanitaria, rivolgiamo un appello alle Istituzioni preposte affinché sia data immediata attuazione e precedenza alle strutture come Rsa e le case di riposo, a dei controlli a tappeto su tutto il territorio della provincia, essendo le situazioni più a rischio contagio e dove possono crearsi dei focolai, come già purtroppo accaduto in diverse strutture della Campania.Pertanto, chiediamo al prefetto, all’Asl ed ai sindaci, insieme alla Protezione Civile, di essere celeri nell’effettuare controlli, affinché possano essere messi in tranquillità e in sicurezza i ricoverati, le loro famiglie e tutto il personale che vi opera all’interno, secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Sars-Cov-2 in strutture residenziali sociosanitarie.La direttiva dell’Iss aggiornata al 16 marzo scorso è chiara: dotare gli operatori socio-sanitari dei dispositivi di protezione individuale, disporre il divieto di accedere alla struttura da parte dei familiari e conoscenti, mettere in atto un sistema per effettuare lo screening di chiunque entri, dare disposizioni agli operatori affinché prestino attenzione al proprio stato di salute, monitorare con attenzione l’insorgenza di febbre, segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria nei residenti nella struttura.Diventa, altresì, importante un’azione di supporto psicologico che possa fronteggiare la condizione di isolamento, coinvolgendo medici di base e specialisti nel raccogliere le prime istanze di necessità.In tale contesto, sarebbe molto utile l’attivazione di servizi di chiamata on-line e videochiamate per permettere agli anziani di vedere i propri familiari.Le stesse misure di prevenzione che sollecitiamo nell’ambito delle case di riposo devono valere nell’ambito di tutte le strutture socio-sanitarie e nell’assistenza domiciliare.I servizi agli anziani devono far parte a tutti gli effetti del sistema sociosanitario regionale, mentre l’attuale drammatica emergenza conferma, ancora una volta di più, le lacune nei controlli sulle case di riposo, pubbliche e private ed il forte indebolimento dei servizi domiciliari.Da qui la richiesta di un piano che punti da subito a rafforzare e potenziare i servizi territoriali con personale e risorse aggiuntive, come è stato fatto in sanità, dando finalmente concretezza agli obiettivi della riforma sanitaria, per il rafforzamento dei distretti socio-sanitari e del loro ruolo sul territorio.Esprimiamo, sin d’ora, l’impegno a mobilitare sui territori i rispettivi gruppi dirigenti, i tanti volontari e volontarie, in una vasta azione di tutela, di informazione e di controllo, nonché di contrasto a ogni forma di sopruso, in particolare rispetto alle prime truffe, di cui molte persone anziane sole e con difficoltà motorie possono essere vittime.Nella consapevolezza che l’insieme e la complessità delle operazioni di emergenza e future in questo settore avra bisogno di un rafforzamento delle unità di coordinamento, siamo a chiedervi il rafforzamento dell’osservatorio costituito presso la Prefettura di Benevento quale riferimento i soggetti impegnati per tutte le attività in essere”