E’ stato siglato lo scorso 24 gennaio, a Cagliari,  un protocollo d’intesa tra la Uil Pensionati Sardegna e la Comunità Mondiale della Longevità e Medicina Sociale alla presenza del Segretario generale Uilp Romano Bellissima.

Con questo accordo le parti si impegnano a mettere in campo una serie di azioni e iniziative volte alla valorizzazione e alla promozione della longevità e dell’invecchiamento attivo.

“La collaborazione con la Comunità Mondiale della Longevità a livello regionale, nazionale ed internazionale – ha commentato il Segretario regionale della Uilp Sardegna – rappresenta un valore aggiunto per l’importante ruolo che questa svolge dal punto di vista scientifico e divulgativo a livello internazionale e rientra in pieno nella intensa attività che il sindacato Uil svolge nell’interesse della categoria dei pensionati”.

Presentato, con la sigla del protocollo, anche un primo progetto dal titolo: “CRONOS VALETUDO”

Il raggiungimento di una maggiore longevità è un onore o un dividendo?

La maggiore longevità è un dividendo. E’ questo l’assunto che si intende dimostrare in virtù di un programma comune di analisi di studio tra il Sindacato Pensionati UIL Sardegna e la CMdL su un campione di pensionati UIL, distribuiti nei territori della Sardegna, a diversificata e complessa situazione sociale, segnata da disagi e sofferenze.

I lavoratori che invecchiano mettono a disposizione un Motore economico generato dalla massa delle pensioni di lavoro e non solo. Qualora invecchino in buona salute mantengono per lungo tempo la capacità di esprimere il proprio potenziale di vita, di interagire, di generare risorse in termini sia materiali che immateriali e dunque rappresentano una risorsa strategica.

Lo studio dell’Eumetra MR-2018- dice che il 67% degli over 65 ha prestato aiuto 28 % ai figli, aiuto economico 35%/ assistenza malati disabili 14%.

Gli anziani apportano il loro concorso alla società, in maniera silenziosa e per quanto spesso ignorato, tale apporto è destinato a ridursi con l’avanzamento dell’età quantitativamente, pur rimanendo ugualmente importante.

L’aumento dell’aspettativa di vita in salute, e se si attua una alleanza virtuosa tra individuo e comunità si possono guadagnare sino a 10 anni, si traduce in potenziale di vita che favorisce il protagonismo sociale.

Strategico attivare programmi di promozione della salute al fine di supportare l’acquisizione di stili di vita sani. Se si deve migliorare la salute delle persone attraverso la promozione di stili di vita sani, gli interventi devono essere diretti non solo verso gli individui stessi ma anche alle condizioni sociali e all’ambiente di vita quotidiano che interagiscono nel produrre e mantenere questi profili di comportamento. Il nesso causale tra corretti stili di vita e salute, in particolare corretta alimentazione, attività fisica, mantenimento di relazioni sociali significanti, è noto fin dalle origini della medicina. Il numero dei decessi, gli anni di vita persi e gli anni vissuti in condizioni di inabilità per malattie croniche attribuibili ad errati stili di vita è rilevante: le malattie croniche non trasmissibili costituiscono infatti la prima causa di morte e di inabilità nei paesi industrializzati.

Compito delle istituzioni: rendere facili e accessibili le scelte salutari generando un guadagno diffuso di Salute sociale.

PROGETTO DI STUDIO Biopsicosocioeconomico

“CRONOS VALETUDO”
Su un campione di pensionati UIL, distribuiti nei territori della Sardegna,

BIO

Studio condizioni salute età relate :Genetica/rilevazione Microbiota

Psico

Presenza valenze psicocognitive e valutazione delle abilità, autonomie, della disabilità in rapporto alle condizioni limitanti dell’ambiente

valutazione ( e calcolo) età biologica, psicologica, funzionale

Socio

Attività lavorativa Pregressa/in essere /impegno sociale/volontariato verus stile di vita e condizioni salute

Rilevazione dello stile di vita: alimentazione -attività fisica -propensione sedentarismo-

Inquadramento nelle categorie:
invecchiamento attivo e/o di successo/ e/o dinamico evolutivo

Economico

Relazione tra le varie tipologie d’invecchiamento e costi socio sanitari in rapporto con il quantum di risorse economiche e sociali generato

CONCLUSIONI

Trovarsi a gestire un onere o un guadagno dipende dunque dalla misura in cui le società si preparano alle sfide dell’invecchiamento della popolazione. Migliorare la salute della popolazione anziana cioè aumentare non solo l’aspettativa di vita ma gli anni di vita in salute, favorirne la agibilità sociale non è solo un modo per arginare i costi delle patologie età correlate, ma è la via per generare risorse economiche e capitalizzare quelle esistenti e mantenere nel corretto equilibrio il rapporto intergenerazionale.