Parte la seconda fase di “Cronos Valetudo”.Il progetto (che è stato avviato lo scorso 24 gennaio a Cagliari a seguito della firma del protocollo d’intesa tra Uil Pensionati Sardegna,Comunità Mondiale della Longevità e Medicina Sociale e Isitituto europeo ricerca e formazione orientamento professionale) è volto alla diffusione delle buone pratiche di invecchiamento attivo, prendendo a modello gli stili di vita degli anziani delle zone interne della Sardegna esaminate dagli esperti.
In questa seconda fase la ricerca si estende alla raccolta di informazioni sul funzionamento neurosensoriale delle persone anziane: vista udito, controllo della postura, resistenza, forza fisica,salute orale e malnutrizione.
“Anche chi vive in contesti urbani ha diritto ad invecchiare bene” spiega il Presidente di Cmdl Roberto Pili “apriremo una vertenza per rivendicare il diritto a una ‘democrazia del buon vivere’, che deve essere garantito a tutti. Il discrimine tra il vivere a lungo ma sani o invalidi è infatti legato a un fattore culturale”.
Rinaldo Mereu, Segretario Regionale della Uilp sottolinea inoltre “L’importanza di un coinvolgimento diretto con le persone che vivono in prima persona la transizione demografica”
“L’approccio sanitario deve affiancarsi all’intervento educativo e culturale con duplice vantaggio: favorire l’inclusione sociale e abbattere i costi sanitari”, sottolinea invece Bachisio Zolo, direttore dello Ierfop e Presidente nazionale dell’Unione ciechi d’Europa –