Resta alta la guardia dei sindacati pensionati su sanità e case di riposo, vista la perdurante assenza di risposte da parte dell’assessore alla Salute Riccardo Riccardi alle ripetute richieste di riprendere il confronto con le sigle confederali e dei pensionati. “Il tavolo- dichiarano Spi, Fnp, Uilp Friuli Venezia Giulia, in una nota unitaria emanata oggi 2 ottobre – è fermo allo scorso 12 maggio: un dato di fatto, questo, che non può essere smentito dall’assessore, dal cui atteggiamento emerge una chiara volontà di interrompere il dialogo sociale e il mancato riconoscimento del ruolo di rappresentanza
dei sindacati. Volontà ribadita con i fatti, al di là delle dichiarazioni di facciata, anche dopo la manifestazione unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil il 20 luglio e il nuovo appello a riaprire il confronto da noi lanciato tre settimane fa, in occasione dell’audizione davanti alla 3a Commissione del Consiglio regionale”.
A preoccupare Uilp, Fnp e Spi, in particolare, i ritardi negli obiettivi di rafforzamento dei servizi territoriali previsti sia dalla riforma sanitaria del 2019 che dagli indirizzi e dai finanziamenti nazionali: il potenziamento dell’assistenza domiciliare ad anziani e non autosufficienti, l’accelerazione della riclassificazione delle case di riposo, un piano concreto per abbattere le liste di attesa per interventi, visite ed esami, anche attraverso un forte investimento sulle assunzioni di personale.
“Tutti elementi di fondamentale importanza –spiegano i Sindacati dei pensionati – non soltanto per adeguare il nostro modello sociosanitario alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione ma anche per affrontare una possibile seconda ondata della pandemia, di cui si intravedono purtroppo già i segnali, con più efficacia e senza gli errori che hanno contraddistinto la prima, in particolare sul fronte delle case di riposo e dell’assistenza agli anziani”. Se l’attuale situazione di stallo nelle relazioni con la Giunta dovesse perdurare, e in assenza di risposte sui temi sollevati, i pensionati sono pronti a riprendere la strada della mobilitazione, «a fianco – precisano – delle confederazioni e delle categorie degli attivi». Proprio per valutare e decidere nuove iniziative comuni è in programma un vertice unitario di Cgil, Cisl e Uil regionali, che si terrà entro la prima settimana di ottobre.”