Anche in Lombardia i Sindacati esprimono forte preoccupazione per la situazione critica in cui versano le case di riposo e le strutture socio sanitarie: nei giorni scorsi Cgil, Cisl, Uil; Spi, Fnp, Uilp e Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl Legnano hanno inviato una nota unitaria all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, in merito ai fatti riguardanti la diffusione del Coronavirus dentro le RSA. Sulla criticità della situazione si legge nella nota unitaria: “In diverse strutture socio-sanitarie, infatti, si registrano “casi sospetti” tra gli ospiti, in alcune circostanze sono interessati interi nuclei, così come un incremento dei decessi, ma in assenza una diagnosi certa, aumenta in modo esponenziale il rischio della diffusione del contagio. Dalle segnalazioni ricevute inoltre, anche in presenza di sintomi non vengono eseguiti i tamponi e gli ospedali non prevedono il ricovero degli ospiti provenienti dalle strutture socio- sanitarie (RSA-RSD-CSS). La scelta di Regione Lombardia di individuare le RSA quali strutture per il ricovero di pazientiCOVID-19 dimessi dall’ospedale, rappresenta un’ulteriore criticità. Una condizione allarmante che determina crescente ansia e preoccupazione tra il personale, anche per la ormai cronica insufficienza di DPI idonei strumenti di protezione”
Analogamente a quanto sopra, Cgil, Cisl, Uil; Spi, Fnp,Uilp e Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl Cremona hanno emanato un comunicato unitario indirizzato attraverso il quale i Sindacati premono sulla AST Valle Padana in merito alla effettuazione dei tamponi in particolare alla situazione degli anziani nelle RSA ed alle condizioni di prevenzione al personale interessato ed avanzano richiesta di incontro al Direttore dell’ATS. Inoltre i Sindacati chiedono di essere informati su tempi e modalità di attuazione delle misure di sicurezza: “Nello specifico chiediamo di conoscere tempi, modalità ed ambiti territoriali in cui verranno: a) istituite le Unità Speciali per la Continuità Assistenziale (USCA), a supporto delle attività dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatra di Libera Scelta (PLS) indispensabili al potenziamento della presa in cura e la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare dei pazienti COVID 19 per i quali non risulta necessario il ricovero ospedaliero;b) attivati i servizi domiciliari – ADI COVID – e garantite le prestazioni di cui all’allegato 3 della DGR di cui all’oggetto.”