“C’è l’esigenza improrogabile, se si vogliono garantire standard residenziali e di assistenza adeguati nelle case di riposo, di portare a termine il processo di riclassificazione e riqualificazione delle strutture e gli investimenti sugli organici e sulla formazione”. Così in una nota i sindacati pensionati Spi, Fnp, Uilp Friuli Venezia Giulia denunciano il prolungarsi dei ritardi sul completamento della riclassificazione “che – proseguono i sindacati – doveva concludersi già nella precedente legislatura e che deve concludersi senza ulteriori e ingiustificati rinvii.”
Da qui l’appello all’assessore a Sanità e welfare Riccardi ad aprire immediatamente un confronto, “finalizzato non soltanto a fissare un termine tassativo per la conclusione della riclassificazione, ma anche all’accelerazione dei percorsi formativi finalizzati a nuove assunzioni, alla rimodulazione delle misure di abbattimento delle rette e in generale delle politiche di sostegno ai non autosufficienti, sia sul versante delle case di riposo sia su quello, che per i sindacati dei pensionati rimane centrale, dell’assistenza domiciliare.”
Per Cgil, Cisl e Uil, se da un lato “è giusto e indispensabile tenere alta la guardia contro il rischio di comportamenti lesivi della dignità e delle condizioni di vita e di assistenza degli ospiti, il problema più urgente è quello di intervenire per adeguare le troppe strutture ancora al di sotto degli standard sia sotto il profilo residenziale che dell’assistenza. Si tratta di mettere il personale nelle condizioni di operare al meglio, non solo con dotazioni e spazi adeguati, ma anche con gli opportuni percorsi formativi, per rispondere al crescente fabbisogno di operatori socio sanitari (Oss) qualificati, garantendo nel contempo un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e degli utenti nella gestione delle strutture e nella vigilanza.”
Ecco perché i pensionati di Cgil, Cisl e Uil, pur giudicando positivamente l’avvio del bando da 18 milioni finalizzato anche a supportare gli interventi di adeguamento delle strutture, sollecitano la Giunta a “stringere i tempi sulla chiusura del processo di riclassificazione, condizione indispensabile per rendere più adeguati e omogenei gli standard residenziali e di assistenza su tutto il territorio regionale”, e chiedono un incontro in tempi rapidi.