Spi, Fnp, Uilp Ascoli Piceno esprimono forte preoccupazione per questa seconda ondata di contagi da Covid-19, alla quale il sistema socio sanitario locale sta faticando a rispondere con soluzioni efficaci e tempestive. Una prima, grande, criticità è relativa all’attivazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), fondamentali per trattare a domicilio i pazienti positivi sintomatici, che stanno aumentando in maniera esponenziale. Al momento in tutta l’Area Vasta 5 ne sono state attivate solamente due, mentre secondo gli standard previsti dal Decreto Rilancio (1 ogni 50.000 abitanti) se ne sarebbero dovute attivare almeno 4. Altro grave problema è quello del numero e della tempistica dei tamponi, la refertazione dei quali richiede troppo tempo a causa della carenza di personale e delle difficoltà a reperire i reagenti.
“Da questo punto di vista –scrivono Spi, Fnp, Uilp Ascoli Piceno in una nota unitaria emanata venerdì 23 ottobre- invitiamo la Direzione di Area Vasta ad attivare anche il Laboratorio analisi di San Benedetto del Tronto (come da nostra specifica richiesta). Sollecitiamo di riprendere lo screening e di rafforzare la capacità dei due laboratori nell’analizzare i campioni e dare risposte in tempi non troppo ampi, anche attivando rapide procedure per nuove assunzioni. Preoccupa infine anche la situazione delle strutture residenziali socio sanitarie per anziani, specie RSA e Residenze Protette, allfinterno delle quali è sempre alto il rischio che si sviluppino pericolosissimi focolai di infezione. Ci domandiamo se i controlli vengano effettuati considerando i parametri previsti dalle norme e se siano valutati i protocolli di corretta gestione delle strutture. Alla luce di tali considerazioni chiediamo alla Direzione dell’Area Vasta 5 un incontro urgente per condividere le strategie da adottare nell’ottica di rafforzare quelle attività territoriali e di prevenzione, necessarie a contenere i contagi da Covid-19 e ad assistere le persone che hanno contratto il virus, a partire da quelle più anziane e più a rischio.”