CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO PER LAVORO DOMESTICO: UNA ULTERIORE TAGLIOLA PER FAMIGLIE E PENSIONATI
“Il contributo di licenziamento nel settore del lavoro domestico è una ulteriore tagliola per famiglie e pensionati”.
È quanto dichiarano il Segretario Confederale Uil Guglielmo Loy e il Segretario Generale Uil Pensionati Romano Bellissima.
“Sono circa 900 mila i lavoratori domestici con regolare rapporto di lavoro con famiglie e pensionati, spesso monoreddito – proseguono Loy e Bellissima. – La novità del contributo di licenziamento previsto dalla Legge 92/12 (Riforma del Mercato del Lavoro) si applica anche in questo settore, dove più marcatamente si annida il lavoro irregolare. Questa gabella non è d’aiuto né a chi vive già situazioni di difficoltà economica, come i pensionati, né al contrasto al lavoro nero, né, tantomeno, al lavoratore che vede cessare il rapporto di lavoro. Viceversa, per come la disposizione normativa è scritta, rischia di innescare un meccanismo perverso in cui in caso di risoluzione dal contratto di lavoro domestico dovuto a ragioni diverse dalle dimissioni del lavoratore o da una risoluzione consensuale, cioè ‘in ogni caso’ di licenziamento, anche per ‘giusta causa’, famiglie e pensionati dovranno sborsare all’Inps un importo che può arrivare fino a 1.500 euro. Si tratta – concludono Loy e Bellissima – dell’ennesima tagliola a danno delle famiglie e dei pensionati, alla quale occorre necessariamente porre rimedio, escludendo questo settore di attività del contributo di licenziamento”.