“La seconda, lunga ondata pandemica sta colpendo duramente le nostra Regione, nella quale da marzo 2020 ad oggi sono 50.627 le persone risultate positive.” Così, Spi, Fnp, Uilp Marche in una nota unitaria emanata oggi, 21 gennaio.
“Al 19 gennaio 2021 -continuano i Sindacati dei pensionati- si contano 672 ricoverati (di cui 85 in terapia intensiva e 162 nelle aree di semi intensiva) ai quali si sommano i 239 ospiti nelle strutture territoriali. Nel complesso sono 1.825 i marchigiani deceduti per Covid, dei quali si stima almeno un terzo dentro le strutture residenziali socio sanitarie per anziani.”
Si stima, perché purtroppo da giugno ad oggi non abbiamo più dati certi in merito. Il 30 novembre scorso come Spi, Fnp, Uilp Marche hanno chiesto di incontrare l’Assessore regionale alla sanità per fare il punto della situazione, ma ad oggi non hanno avuto risposta. Un ritardo intollerabile ed ingiustificabile, anche alla luce degli sforzi che certamente tutte le istituzioni e le autorità sanitarie stanno mettendo in campo per contenere contagi e decessi.
“Le notizie che apprendiamo a mezzo stampa e attraverso i nostri contatti sui territori sono inquietanti. Focolai epidemici continuano a scoppiare nelle strutture residenziali di tutta la Regione, in costante affanno per evitare nuove gravissime stragi di anziani. Non risultano ancora visibili gli effetti di quelle azioni di rafforzamento dell’assistenza territoriale rese possibili dalle ingenti risorse stanziate dai Decreti cosiddetti ‘Cura Italia’ e ‘Rilancio’ ( potenziamento ADI e USCA, assunzioni di infermieri di famiglia/comunità). Le operazioni di recupero delle prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale ordinarie sono ancora al palo, nonostante 12 milioni di euro resi disponibili dal Decreto cosiddetto ‘Agosto’. Nel frattempo ingenti risorse sono state investite con scarsi risultati nell’operazione ‘Marche Sicure’, mentre i servizi territoriali di prevenzione e tracciamento sono in apnea da mesi.
Siamo convinti -concludono Spi, Fnp, Uilp- che la sanità regionale debba essere governata con interventi di maggiore incisività ed efficacia, anche e soprattutto in questo periodo straordinario di emergenza. Per questo rinnoviamo con forza la nostra richiesta di incontrare l’Assessore alla sanità, e richiamiamo a gran voce il ruolo e il contributo che le forze sociali e rappresentative di cittadini, lavoratori e pensionati, possono svolgere ed apportare per il bene di tutta la comunità regionale, contro derive verticistiche ed autoreferenziali che invece sembrano al momento prevalere.”