“La strage nelle residenze per anziani della provincia continua con un’escalation inaccettabile. I dati dei contagiati e dei decessi, nonostante le ripetute richieste delle organizzazioni sindacali dei pensionati, a oggi non sono mai stati forniti. Siamo tuttora costretti a tenere una contabilità della situazione degli ospiti contattando direttamente le residenze e le case di riposo
Si è tenuto ieri, 28 gennaio, un incontro tra Spi, Fnp, Uilp Cassino, il Sindaco di Cassino e l’Assessore alla Coesione sociale. Nel corso dell’incontro, i Sindacati dei pensionati hanno espresso forte preoccupazione per la difficile situazione del momento e per l’incertezza del futuro. Manifestando apprezzamento per l’impegno dell’Amministrazione e per l’attenzione riservata alle fasce
“Trasparenza, chiarezza e precisione sul piano vaccini per le persone anziane, i disabili e i soggetti più fragili, ma anche un cambio di rotta sulle politiche sanitarie di prevenzione e tracciamento attraverso un potenziamento dei presidi sanitari all’interno delle Rsa, della medicina territoriale e dei servizi socio-sanitari”. Sono questi i punti posti che Spi, Fnp,
“Le notizie che leggiamo in questi giorni sulla gestione della campagna vaccinale ci preoccupano. I numeri che sentiamo ogni giorno rispetto ai decessi non possono essere considerati mere statistiche, dobbiamo dargli volto e voce.” Così Spi, Fnp, Uilp Liguria in una nota unitaria emanata ier, 27 gennaio. “I Sindacati dei pensionati -prosegue la nota- in
“In Italia, come nel resto d’Europa, stiamo vivendo una fase di forte preoccupazione rispetto alla disponibilità di vaccini contro il Covid-19.” Dichiarano Spi, Fnp, Uilp Emilia Romagna che, tramite una nota unitaria emanata ieri 27 gennaio, esprimono il proprio giudizio negativo sul rallentamento della produzione dei vaccini, già espresso anche dall’Unione Europea, e auspicano che
“Dare la massima attenzione alle condizioni in cui versano le categorie più fragili di una comunità e alla costante evoluzione dei loro bisogni dovrebbe essere obiettivo primario di ogni amministrazione, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo attraversando. Un periodo in cui sono richieste grandi capacità organizzative e di intervento per rispondere in
“Pagare al Cup è come fare il gioco dell’oca. Se si vuole farlo in contanti per visite mediche, Tac o altri servizi che non siano i prelievi, c’è un totem che non dà il resto ma solo una ricevuta con cui bisogna andare alla banca Bpm di viale Chiesa. E in tempi di Covid bisogna
“Quello che sta accadendo sui vaccini anti Covid-19, con ritardi nelle consegne e primi accenni di beghe legali, potrebbe essere fortemente penalizzante per gli anziani calabresi, soprattutto per quelli affetti da gravi patologie, per gli over 60 con patologie e i soggetti patologici oncologici immuni depressi – soggetti per i quali il vaccino diventa precondizione
Bastano pochi giorni di differenza per ritrovarsi in tasca una pensione più ‘leggera’. Capita a chi è andato in pensione adesso, a gennaio, penalizzato rispetto a chi invece ha potuto lasciare il lavoro anche solo al 31 dicembre. Un taglio che, secondo uno studio della Uil, va dai 70 euro annui per pensioni di 1.500
Grazie all’impegno di Spi, Fnp, Uilp Emilia Romagna, l’assessora di Forlì al Welfare, tramite un atto formale di giunta, inviato al Governo, al Ministero della Salute e al Ministero del Lavoro ha chiesto l’avvio della discussione per arrivare ad una Legge Quadro Nazionale sulla Non Autosufficienza. “Nel distretto forlivese -ha dichiarato l’Assessora- le persone anziane
“In attesa di capire quando partirà la Fase 2 della campagna vaccinale anti-Covid,e di conoscere i dettagli del Piano vaccinale come annunciato dall’assessore Leone nei giorni scorsi, sarebbe opportuno che lo stesso assessore e il presidente Bardi facciano chiarezza sulle modalità con le quali i cittadini interessati, potranno dare il proprio assenso ad essere vaccinati
“Code all’esterno degli uffici postali: fino a quando si continuerà ad abusare della pazienza dei cittadini”. Scrivono la Uilp e la Uil Poste Bolzano in una nota unitaria emanata giovedì 21 gennaio. “Il Covid non c’entra -continuano i Sindacati- non è la causa, la pandemia viene piuttosto utilizzata come scusante per il mancato avvio delle