Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp Catania esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versano le residenze per anziani in questo momento di emergenza sanitaria. I sindacati, in una nota unitaria indirizzata al direttore dell’ASP Catania Maurizio Lanza, chiedono un incontro in videoconferenza per discutere su alcuni temi legati alla sicurezza necessaria per difendersi dal contagio da Covid 19, con riferimento anche alle case di riposo. Si legge nella nota unitaria:
“Anche sulla scorta di ciò che è successo nelle province di Palermo e Messina, esprimiamo grande preoccupazione per la situazione che l’epidemia da COVID-19 rischia di determinare nelle strutture residenziali per anziani sia pubbliche che private. Si tratta di strutture che ospitano persone anziane particolarmente fragili e non autosufficienti e non sono assolutamente attrezzate per gestire un’emergenza sanitaria come quella che ci troviamo ad affrontare. Chiediamo che vengano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio con la fornitura urgente e la distribuzione degli idonei strumenti di protezione individuali conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie, la sanificazione degli ambienti delle strutture, la sorveglianza sanitaria di tutti gli operatori della struttura, e l’adozione di procedure codificate e chiare. Inoltre, – proseguono i rappresentanti dei lavoratori riteniamo necessario e urgente promuovere il monitoraggio puntuale della situazione nelle strutture residenziali per anziani del territorio provinciale; l’istituzione di un coordinamento provinciale per garantire un’omogeneità di comportamento nelle diverse strutture accreditate a gestione pubblica, privata o del privato sociale; la sospensione delle visite da parte dei parenti, favorendo ai pazienti per lo più non autosufficienti e alle famiglie un collegamento con strumenti elettronici per ridurre il più possibile il senso di solitudine e abbandono da parte dei famigliari; regolamentare l’accesso agli spazi destinati alla mensa sia diurna che serale, e alle attività ludiche ricreative, programmando il numero di accessi contemporanei nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro come da Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, l’esecuzione di tamponi al personale sociosanitario e agli stessi assistiti per la corretta gestione degli eventuali casi di positività; periodica comunicazione sulla situazione delle RSA provinciali che garantisca una informazione corretta e puntuale rispetto alla prevenzione e alla gestione di eventuali criticità che vengano a determinarsi sia ai sindacati che alle famiglie degli assistiti”