“Chiediamo con fermezza al presidente Occhiuto l’immediata proroga di tutte le scadenze previste dalla delibera nelle indicazioni operative per gli ambiti, al fine di consentire agli stessi di poter adempiere alle indicazioni previste e alle organizzazioni di poter partecipare al programma con specifici progetti”.
Così Spi, Fnp, Uilp Calabria si rivolgono al governatore dopo la polemica che ha riguardato la delibera per la nascita di Alzheimer Cafè.
“Sul burc nr. 20 del 28 gennaio 2022 – continuano Spi, Fnp, Uilp Calabria – viene pubblicata la delibera della giunta regionale nr. 610 del 28 dicembre 2021 con la quale vengono approvate le “indicazioni operative per gli ambiti” e il riparto dei fondi, per un totale di 1.528.168,20 euro, tra gli ambiti territoriali sociali della regione per la predisposizione di progetti relativi alla realizzazione di centri diurni per persone con malattie di Alzheimer o altre forme di demenza, potenziamento di quelli esistenti e la realizzazione di “café Alzheimer” per persone affette da demenza e i loro caregiver. Una delibera importante – sottolineano le sigle – che interviene in un settore particolarmente bisognoso dell’iniziativa pubblica per dare l’assistenza specialistica necessaria sia alle persone affette da questo tipo di malattie che ai familiari che li assistono. Tutto bene, allora, come annunciò “urbi et orbi” il presidente Occhiuto all’indomani dell’approvazione della delibera? no! Perché la delibera pubblicata nella tarda mattinata del 28 gennaio 2022 (venerdì) – con un mese di ritardo – prevede che gli ambiti territoriali sociali debbano pubblicare entro il 30 gennaio 2022 l’avviso pubblico “per l’individuazione del soggetto a cui verrà affidata la realizzazione dell’intervento. Incredibile ma vero! Una vera presa in giro per tanti cittadini che attendevano con ansia questo provvedimento, dal momento che agli ambiti non è stato dato materialmente – fanno notare- il tempo necessario per adempiere a quanto richiesto dalla delibera. Ci auguriamo che si sia trattato di una svista, un errore e non di altro”.