“Buono è legale” questo il titolo del convegno che si è svolto domenica 1 ottobre a Bronte – organizzato da Uil, Uil Pensionati, Uila e Adoc – sulla qualità e i valori del lavoro nel settore agroalimentare. All’evento hanno partecipato, tra gli altri il Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, Romano Bellissima Segretario generale Uil Pensionati, il Segretario generale Uila Stefano Mantegazza e il Presidente dell’Adoc Roberto Tascini.
“Se non vengono riconosciuti diritti e tutele ai lavoratori, non ci sono prospettive di sviluppo per il Sud e per il Paese” ha dichiarato Carmelo Barbagallo nel corso del suo intervento “È necessario che la legge contro il caporalato venga pienamente attuata. Il rispetto della legalità non è solo un atto di giustizia, ma anche una condizione per una maggiore efficienza economica. Potremmo dire che legale è buono e conveniente. Ecco perché occorre tutelare i nostri prodotti di eccellenza e il pistacchio di Bronte è un’autentica ricchezza da valorizzare, un fiore all’occhiello della nostra regione e dell’Italia”.
L’evento è stato aperto da Enza Meli, Segretaria generale della Uil di Catania: “Noi siamo sindacato di popolo. E oggi non a caso vogliamo stare tra il popolo che affolla Bronte per celebrare un frutto della terra, il pistacchio, ma soprattutto il lavoro di donne e uomini che questo frutto coltivano da sempre con sapienza e amore facendolo diventare oro verde. Io sono orgogliosamente brontese. Le donne e gli uomini di questa terra stanno combattendo la crisi con il sudore, l’intelligenza, la creatività e sono certa che sono ora pronti, loro come gli altri, a combattere con noi della Uil la battaglia per una conquista di civiltà accettando sulle proprie tavole, nelle proprie case, solo ciò che rispetta diritti e dignità dei lavoratori”.
Il segretario generale della Uil Pensionati, Romano Bellissima, s’è invece soffermato sulla necessità di “valorizzare il lavoro oggi sempre più svalutato dall’uso indiscriminato dei voucher, dalla precarietà dei call-center o peggio ancora dal fenomeno del caporalato che arruola lavoro a 2 o 3 euro all’ora”. E ancora: “Bisogna rimuovere tutte quelle rigidità che impediscono una collocazione stabile nel mondo del lavoro soprattutto per i più giovani. Ma per garantire che lo sviluppo non sia solo un fatto transitorio, legato a cicli momentanei dell’economia, è fondamentale recuperare un altro importante elemento, l’esperienza delle persone anziane che sono veri pilastri sociali di questa società”.
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