Si è tenuto nella giornata di venerdì 7 febbraio un incontro al Comune di Brindisi, richiesto dai sindacati, sulle politiche di austerità intraprese dall’amministrazione comunale alla luce delle difficoltà di bilancio, anche nel campo dei servizi sociali. All’incontro hanno preso parte il sindaco Riccardo Rossi, l’assessore ai Servizi sociali, Isabella Lettori, il dirigente del settore, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e Spi,Fnp,Uilp territoriali.
Le richieste esposte dai sindacati agli amministratori comunali sono chiare: quella principale è la concertazione con le organizzazioni dei lavoratori prima dell’adozione per i servizi sociali di “qualsivoglia atto formale che vada a rivisitare e rimodulare gli aspetti finanziari organizzativi e gestionali degli stessi, come già richiesto negli incontri propedeutici alla discussione sul bilancio del dicembre scorso”.
Inoltre i tre sindacati confederali hanno chiesto di “approfondire tutte le fonti di finanziamento previste (vedi anche ultima finanziaria) per assicurare il funzionamento dei servizi di cui trattasi”; di definire “un progetto sperimentale tra Ambito sociale Brindisi – San Vito dei Normanni e Asl per la presa in carico stabile degli utenti, “in base ad un processo di integrazione delle prestazioni da erogare”.
A tal fine occorre considerare, hanno detto i sindacati, “che il governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario deve essere integrato con le politiche sanitarie e di settore in un’ottica di omogeneità delle risposte ai bisogni”.
Le altre richieste sono: salvaguardia di tutti i livelli occupazionali; riportare in house tutti i servizi sociali esternalizzati negli anni precedenti, a cominciare da quelli di assistenza domiciliare integrata (Adi) e Sad (Servizio di assistenza domiciliare), con tutto il personale applicato, questione di cui si è discusso
nella giornata del 7 febbraio.
10/02/2020