Si è tenuto oggi, 25 giugno, l’Attivo Unitario di Spi, Fnp, Uilp Puglia, durante il quale i Sindacati dei pensionati hanno illustrato richieste e proposte della piattaforma comune “Per una svolta nella sanità territoriale”. Ha partecipato all’assemblea la Segretaria Nazionale Uil Pensionati Francesca Salvatore che ha concluso i lavori.
Questi i punti cardine della piattaforma unitaria rilanciata oggi: l’invecchiamento attivo e in buona salute con la tempestiva attuazione della legge regionale n.16/2019 che individua nella famiglia e nella casa il contesto per garantire condizioni di vita ideali per la terza età. Gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione pugliese. L’assistenza domiciliare integrata, organizzata sul territorio dalle Asl e dagli ambiti sociali, soddisfa solo 2,3% di coloro che ne avrebbero diritto; la domiciliarità: potenziamento dei servizi territoriali, investimento di risorse finanziarie e personale per rendere esigibile il livello essenziale di assistenza (LEA) e avviare la sperimentazione di case famiglia, cohousing sociale, condomini a misura di anziano; la non autosufficienza: condivisione con le parti sociali del Piano Regionale sulla non Autosufficienza, che determini universalità e organicità negli interventi, che identifichi il bisogno assistenziale a seconda della gravità della disabilità, potenziando le reti di servizi per poter alleviare il carico di cura che grava maggiormente sulle famiglie. La tutela di chi assiste un congiunto deve prevedere almeno il riconoscimento dei contributi figurativi e corsi di formazione; le rsa e le case di riposo: ripensamento del sistema di accreditamento delle strutture, applicando criteri di qualità e sicurezza per utenti e lavoratori, inserendo nelle attività di monitoraggio e di controllo la partecipazione delle famiglie, delle associazioni di volontariato e delle parti sociali; la cronicità: costituzione di un sistema di presa in carico in rete tra medici di base e specialisti con un ruolo centrale degli stessi nell’integrazione tra sanità territoriale (PTA), servizi sociali e ospedali; la medicina territoriale: completa realizzazione dei PTA/PPA, integrazione con gli ospedali di comunità, potenziamento dei dipartimenti di prevenzione, dei presidi di medicina di genere, dell’attività delle unità speciali di continuità assistenziale (USCA), accelerazione della digitalizzazione anche a supporto delle cure domiciliari; le reti di sostegno: nei casi di perdita dell’assistente familiare, similmente a quanto previsto dai Progetti di Vita Indipendente- Dopo di Noi.