Assistenza domiciliare anziani: la proposta dei sindacati dei pensionati di Enna sul prossimo bando.
- Riteniamo indispensabile che l’Amministrazione Comunale di Enna stabilisca anticipatamente quale sara’ il numero degli anziani assistitisulla base dei soldi disponibili. Secondo noi non possono essere previsti meno di 176 anziani dato che la utilizzazione dei fondi europei del PAC (Piano di Azione e Coesione) è una integrazione dell’assistenza già in essere.
Conoscere prima i numeri degli anziani, inoltre, permette di organizzare al meglio il servizio.
- Non deve esserci alcuna compartecipazione da parte degli anziani dato che il “gettito” sarebbe molto esiguo.
In ogni caso se si dovesse fare riferimento al decreto regionale, esso dovrebbe essere solamente un riferimento e non la sua letterale trasposizione.
- E’ necessario fare un regolare bando pubblico senza utilizzare ulteriormente i vouchers.
- Dato che la selezione degli anziani aventi diritto, avverrà in seconda battuta e quindi in fase di formulazione della graduatoria, non bisogna prevedere alcun limite di reddito oppure non deve essere inferiore a 11.000,00 euro di ISEE. Diversamente saremmo di fronte alla medesima logica di precedenti amministrazioni allorquando essa è stata solamente inquisitoria, di decimazione e di esclusione.
- Nell’utilizzare i fondi PAC destinati alla non autosufficienza è necessario che che essa non significhi, esclusivamente, non autosufficienza di natura sanitaria. La troppa “sanitarizzazione” degli interventi, infatti, ha effetti limitativi e non permette la piena utilizzazione dei fondi.
- Prima di redigere il capitolato d’oneri o contratto con le varie cooperative, e’ necessario che lo stesso venga esaminato congiuntamente agli scriventi. Infatti, secondo i lavoratori impegnati, le cooperative farebbero il bello e cattivo tempo, sminuzzerebbero gli impegni orari e assumerebbero altre persone con conseguente danno dei lavoratori già impegnati.
Sono queste le proposte e le richieste già presentate all’ Assessore al ramo, ma gli scriventi sindacati registrano, nei due incontri succedutisi, solamente sordità totale accanto a formali aperture.
E’ un atteggiamento incomprensibile, unito alla nostra sensazione di quasi fastidio e di perdita di tempo nell’interlocuzione con i Sindacati. Eppure alcune proposte non comportano costi aggiuntivi, non spostano il baricentro dell’azione comunale.
Non ci resta che prendere atto della indisponibilità. Non ci resta che riaffermare la non condivisione dell’operato dell’Assessorato competente.
Il Comune, di suo, ha previsto in bilancio per l’anno 2016, una somma 205 mila euro. Somma interessante che, se unita ai fondi europei del PAC e a quelli del piano di zona, potrebbe assicurare un servizio dignitoso, senza spizzichi e bocconi, fornendo continuità agli anziani ed un minimo di serenità ai lavoratori impegnatii quali da circa 27 anni sono perennemente appesi ad un sottilissimo filo.
Diversamente gli anziani assistiti sarebbero non più una ottantina.
Infatti il costo annuale per ognuno di loro è intorno a 5.000,00 Euro così calcolato:
20 € (costo orario) X 3 h settimanali (media oraria delle prestazioni) X 50 settimane.
Ci auguriamo che il comune, nell’emanazione del relativo nuovo bando, riveda le proprie posizioni.
I segretari Provinciali
(Sigfrido Fadda) (Enzo Canu) (Filippo Manuella)