Anci Lombardia e sindacati dei pensionati firmano un accordo per rilanciare la contrattazione territoriale e programmare interventi su: fisco, sociosanitario, lotta alla povertà, non autosufficienza.
Assicurare risposte efficaci e mirate alle tante fragilità presenti sul territorio, attraverso la contrattazione sociale territoriale. E’ l’obiettivo dell’accordo firmato tra Anci Lombardia, Cgil, Cisl e Uil regionali e i loro sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp, su una serie di temi che toccano da vicino la vita di milioni di cittadini.
Oltre all’impegno per un confronto periodico, si punta infatti a rilanciare il ruolo della contrattazione territoriale tra Comuni e sindacati in tema di fiscalità locale, esercizio associato delle funzioni sociali e piani di zona, integrazione sociosanitaria, utilizzo dei fondi Fnps, Fna e Fsr, contrasto alla povertà, politiche abitative, non autosufficienza, Isee, gestione dei flussi migratori ed in riferimento ai documenti di programmazione degli Enti locali.
Temi come la gestione associata dei servizi da parte dei comuni, e laddove condiviso la loro fusione, rappresentano importanti percorsi di rinnovamento gestionale e istituzionale, utili anche a dare ai cittadini servizi più efficienti. Uno dei punti salienti è la finanza locale, in particolare la possibilità di superare il patto di stabilità per tornare a fare investimenti sul territorio, con maggiori risorse dedicate alle politiche sociali rivolte ai cittadini, così come – in tema di lotta all’evasione fiscale – la possibilità di indirizzare le eventuali risorse recuperate al rafforzamento dei servizi sul territorio. Novità anche in tema di gare di appalto, per lo svolgimento delle quali viene indicato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, rispettando le tutele occupazionali e i contratti collettivi di lavoro firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Alla luce delle esperienze che si sono realizzate in questi anni sui territori, con il protocollo si è inoltre inteso riconoscere il merito del concorso delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative impegnate sul territorio alla definizione dei Piani di zona, attraverso percorsi di programmazione partecipata e di cooperazione locale. Viene sottolineata l’importanza dei Piani di zona come strumento per la mappatura e la programmazione dei servizi e degli interventi sul territorio che, dopo la recente riforma sociosanitaria approvata dalla Regione, dovrà diventare il luogo degli interventi integrati per dare servizi migliori ai cittadini anche attraverso la promozione e la moltiplicazione dei puniti unici di accesso alle prestazioni.
Quanto alle spese sostenute dalle famiglie per la non autosufficienza, si prevede un percorso per valutare forme mutualistiche da sviluppare sia con la contrattazione decentrata sia con le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale locale. Si conviene sulla necessità di incrementare la quota sanitaria a carico della Regione nella composizione dei costi delle rette in Rsa. Sull’ISEE si è convenuto, tra le altre cose, di prevedere progressioni lineari che tengano conto degli indici di povertà e, in tema di lotta alla povertà, viene confermata l’importanza di azioni che comprendano sostegno economico nell’immediato e percorsi di riattivazione delle persone vulnerabili.
Infine viene individuata la necessità di integrare nelle politiche di welfare anche le politiche abitative, con particolare attenzione alle categorie più fragili e, in tema di accoglienza, si sottolinea l’esigenza di soluzioni coordinate con gli Enti Locali e le realtà territoriali operanti nel settore.
Si prevede infine la costituzione di alcuni Osservatori tra i quali quello finalizzato a monitorare lo stato della finanza, della fiscalità locale e i livelli delle prestazioni sociali.
Per Anci e i sindacati firmatari l’accordo rappresenta un positivo passo in avanti nelle risposte alle fragilità presenti nel territorio e una decisa azione nella direzione di una più compiuta giustizia sociale
18 gennaio 2016