“Suscita grande preoccupazione il moltiplicarsi delle notizie di cluster di contagi da Covid 19 in molte case di riposo del Veneto, con anche qualche decesso. La quarta ondata che ha cominciato a colpire nelle Rsa sta avvenendo in un momento in cui la campagna per la terza dose deve ancora concludersi. Temiamo, inoltre, che ciò possa anche pregiudicare gli sforzi in atto per garantire agli anziani ospiti un grado di socialità adeguato, tra visite dei familiari e attività ricreative, come più volte richiamato dal Ministero della Salute”. Così, tramite una nota unitaria Spi, Fnp, Uilp Veneto che hanno chiesto all’assessora Manuela Lanzarin un incontro urgente per un confronto. Richiesta che, a distanza di oltre una settimana, ancora non ha risposta.
“È necessario -precisano Spi, Fnp, Uilp Veneto- per noi avere un chiarimento su come sta andando la campagna per la terza dose nelle Rsa e, contemporaneamente, che tipo di accorgimenti le strutture stanno prendendo per contenere la diffusione del contagio, considerando che esso sta coinvolgendo anche il personale». Dai report del Governo, infatti, emerge che tra fine aprile e inizio maggio, quindi più di sei mesi fa, aveva completato il ciclo vaccinale il 72% degli ospiti delle Rsa. Secondo l’ultimo aggiornamento che arriva da recenti fonti di stampa, tuttavia, risulta che al momento la dose booster sia stata somministrata al 65% degli ospiti, e che i cluster si siano verificati proprio nelle strutture dove essa stava procedendo a rilento.
È innegabile che non siamo di fronte a una situazione tragica come quella dell’inverno scorso, e questo lo si deve alla prima campagna vaccinale, tuttavia non si può abbassare la guardia- concludono Spi, Fnp, Uilp Veneto- oltre l’aspetto sanitario, a noi preoccupa quello sociale: temiamo che se i contagi non vengono subito contenuti, gli ospiti ripiomberanno di nuovo in una forma di isolamento che, ormai, periodicamente subiscono da più di un anno e mezzo”.