“Campo di Marte rappresenta una risorsa essenziale per la sanità lucchese e crediamo che debba essere sfruttato al massimo delle sue potenzialità. La stessa Regione Toscana, che ha dato precise indicazioni di potenziamento delle strutture territoriali, ha investito tantissime risorse, recuperando 168 posti letto che non possono essere lasciati vuoti e inutilizzati. Ricordiamo che questo investimento è stato voluto con forza e determinazione dall’assessore Regionale Stefano Baccelli. Se manca il personale per farlo funzionare allora è necessario che la stessa Regione e l’azienda Usl Toscana nord ovest si attivino il prima possibile per renderlo pienamente operativo”. Questa la richiesta di Uil, Uil Fpl e Uilp Lucca.
“È un’occasione che non va sprecata in questo momento di grande stress per tutta la sanità- spiegano i Sindacati tramite una nota emanata nei giorni scorsi- è stato investito oltre un milione di euro per adeguare Campo di Marte, predisporre prima 150 posti letto nel padiglione A destinati al Covid a cui ne sono stati poi aggiunti altri 18 di terapia intensiva nella palazzina O, utilizzati solo parzialmente nella prima ondata pandemia del 2020. Quello che manca, nell’immediato, è il personale medico, infermieristico e Oss per gestire i reparti e i pazienti, così da poter utilizzare i posti letto. Non è poi un mistero che serva un ulteriore investimento per installare la strumentazione tecnica idonea e necessaria per curare i malati Covid, impianti di ventilazione prima di tutto.
Va potenziato poi con la diagnostica radiologica che potrà in futuro essere a servizio della medicina territoriale (consideriamo che Marlia è stata chiusa). Da qui la nostra richiesta alla Regione e alla Usl Toscana nord ovest affinché continuino sulla strada intrapresa: Campo di Marte deve avere un ruolo strategico, che sia poi di alleggerimento per tutte le strutture vicine di Lucca, della Versilia e magari anche delle province vicine”.
Un presidio essenziale anche quando l’emergenza sarà finita: “In un’ottica a lungo termine sarà necessario ampliarlo e potenziarlo anche con altri servizi visto che ci sono molti posti letto dedicati alle cure intermedie. Vogliamo, per esempio, che a Campo di Marte ci sia un reparto radiologia e tac visto che ci sono gli spazi idonei. Anche se il San Luca ha saputo reggere all’impatto della pandemia è stato grande il disagio logistico e intenso lo stress per gli operatori sanitari. Ha anche evidenziato tutti i suoi limiti strutturali, in particolare nell’area del pronto soccorso. Per questo – concludono – invitiamo tutte le istituzioni a pensare al futuro di Campo di Marte in un’ottica di riorganizzazione sanitaria territoriale per portare qui tutti quei servizi necessari, consentendo così anche alle altre strutture di avere maggiori spazi a disposizione per respirare e lavorare meglio”.