È stato siglato ieri, 18 marzo, presso la Direzione Generale dell’Asp di Catania, il protocollo d’intesa fra Azienda sanitaria, Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp Catania, per l’istituzione del Tavolo provinciale permanente della salute.
Nel corso della Riunione, la Direzione Asp ha illustrato le linee generali di programmazione, in coerenza con gli obiettivi fissati dall’Assessorato regionale della Salute; il metodo di lavoro condotto e i risultati raggiunti nel corso degli ultimi due anni di lavoro, esclusivamente in termini di servizi e nuove opportunità offerte ai cittadini.
“È un altro importante passo, che compiamo con l’Asp di Catania e il suo direttore generale, nel percorso intrapreso per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari sul territorio -hanno dichiarato i Sindacati- Sono diversi i temi che abbiamo già sottoposto alla Direzione Generale, riscontrando ampia disponibilità e attenzione. La sanità catanese può contare su competenze, professionalità e intelligenze di altissimo profilo, insieme a una solida rete assistenziale che, per diversi aspetti, è citata come modello regionale e nazionale: un esempio ne è la grande capacità di risposta nel contenimento della pandemia. È un patrimonio da difendere e promuovere, per dare ai cittadini servizi sempre più moderni e efficaci, e tutelare le fasce più deboli della popolazione”. Fra gli obiettivi del Tavolo si evidenziano la condivisione e l’elaborazione delle proposte inerenti alla programmazione delle politiche sanitarie, finalizzate al miglioramento, all’accessibilità e all’efficienza e efficacia dell’offerta sanitaria, con peculiare riguardo alla condizione di salute delle persone anziane, dei soggetti affetti da patologie croniche, della disabilità e della non autosufficienza.”
Il Tavolo si riunirà con una cadenza mensile e verrà articolato in sotto-gruppi tematici. Fra i primi focus indicati dai componenti: la campagna vaccinale antiCovid-19; la vaccinazione del personale scolastico non presente negli elenchi del Miur; le procedure per il riconoscimento dell’invalidità civile; le cure post-Covid, per chi ha contratto il virus, e la presa in carico dei cosiddetti malati di “long Covid”; la presa in carico delle cronicità e la lungoassistenza nella provincia.