Maggiore chiarezza sulle informazioni e sulle modalità di somministrazione del vaccino, nonché sul ruolo dei medici di medicina generale. È la richiesta di Spi, Fnp, Uilp Veneto che in questi giorni sono stati tempestati da numerose richieste di chiarimenti da parte dei propri iscritti.
“Il ritiro delle dosi AstraZeneca, che ha obbligato le Ulss a rivedere il piano vaccinale, ha peggiorato ulteriormente una situazione già molto confusa, che nei giorni scorsi ha visto alternarsi informazioni contrastanti. Si è trattato, per quanto riguarda quest’ultima novità, di un imprevisto.” Dichiarano i Sindacati dei pensionati veneti.
“Di fronte al caos generato dagli ultimi eventi –sottolineano– diventa ancora più essenziale garantire un’informazione trasparente e diretta. Molti iscritti che dovrebbero aver diritto al vaccino vorrebbero prenotarsi, ma non capiscono come fare e non trovano risposte adeguate. La prenotazione del vaccino on line, richiesta ad esempio dall’Ulss 1 Dolomiti e Ulss 3 Serenissima, inoltre, non è un sistema accessibile a tutte le persone anziane, anche se aiutate dai loro familiari”.
Una questione molto importante riguarda proprio la modalità di convocazione. “Alcune Ulss, ad esempio – proseguono Spi, Fnp, Uilp – avevano abolito la lettera cartacea in favore degli sms, mezzo già largamente usato per le comunicazioni sanitarie e a cui non siamo contrari. Nella particolare situazione in cui ci troviamo, tuttavia, riteniamo fondamentale non escludere le lettere tradizionali: l’sms può essere un rinforzo, non un’alternativa. L’invito al vaccino, nella situazione drammatica in cui ci troviamo, è un’informazione essenziale che non deve e non può perdersi a causa di una comunicazione inefficace”.
I Sindacati dei pensionati veneti, inoltre, ribadiscono l’importanza dei medici di medicina generale e della collaborazione fra istituzioni. «Il ruolo dei medici di base è fondamentale, tanto come punto di riferimento primario per tutti i pazienti quanto per la somministrazione del vaccino. Proprio per questo, chiediamo maggiore chiarezza per quanto riguarda il loro coinvolgimento su questo fronte, ed anche una più sollecita collaborazione con gli enti locali, volta ad accelerare la somministrazione dei vaccini “di prossimità”. Nei momenti difficili come questo fare rete è fondamentale, e abbiamo già visto esempi positivi di come, quando l’organizzazione funziona, tutti gli ostacoli possono essere superati. In questa situazione di particolare emergenza, da cui tutta la popolazione è ancora più provata dopo l’entrata in vigore della zona rossa, auspichiamo una pronta collaborazione di Ulss, medici di base, enti locali e pubblica amministrazione, a tutela di tutti e soprattutto dei più fragili”.