“In merito alla decisione assunta dall’Ausl di interrompere il servizio di invio postale dei referti di laboratorio presso l’abitazione dell’utente, vogliamo ricordare che questa discussione si è aperta circa due anni fa al Circondario Imolese insieme alla direzione dell’Ausl e che ha trovato da subito osservazioni e contrarietà da parte delle Organizzazioni Sindacali”. Così Cgil, Cisl, Uil e Spi, Fnp, Uilp Imola, in una lettera indirizzata al Sindaco e al Direttore generale della Ausl di Imola.
“Siamo consapevoli -aggiungono i Sindacati- che i tempi sono cambiati per l’informatica che avanza e che velocizza i tempi di risposta, mentre al contrario i tempi di consegna del referto al domicilio si sono allungati, ma tuttavia dobbiamo considerare l’età della popolazione e la conformazione geografica del nostro territorio. Non tutte le persone risiedono nei centri abitati e possono avere difficoltà nel recarsi presso le farmacie e i medici di base. Inoltre, non tutti sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.
Siamo consapevoli che nel tempo le persone utilizzeranno sempre più il fascicolo elettronico, ma in questo momento di pandemia ci sembra prematuro e inopportuno accelerare questa procedura. Far spostare gli anziani in luoghi pubblici come le farmacie o presso i medici di base è davvero la scelta giusta ora che la pandemia colpisce ancora così pesantemente il nostro territorio? Così come ci sembra illogico in un momento di crisi economica far pagare ai cittadini che si recano in farmacia le fotocopie dei referti.
Come Organizzazioni sindacali riteniamo perciò utile proseguire con la sensibilizzazione ai cittadini per l’attivazione del fascicolo elettronico, ma allo stesso tempo chiediamo di sospendere l’avvio della nuova procedura almeno fino alla fine della pandemia e attivare subito un tavolo di confronto per verificare tutte le problematiche che continuano ad essere tuttora presenti nel territorio.”