«È inaccettabile a fronte di un bilancio così pesante sul piano della salute, oltre che su quello economico, che la seconda fase della vaccinazione anti-Covid sia messa in difficoltà a causa di problemi di produzione e di distribuzione dei vaccini. Va assolutamente garantita la regolarità del piano vaccinale per tutta la popolazione, a partire dagli over 80, che rappresentano una percentuale elevatissima di vittime”. Così, Spi, Fnp, Uilp Emilia Romagna tramite una nota unitaria emanata nei giorni scorsi.
“È necessario –sottolineano i Sindacati dei pensionati- coinvolgere in modo certo i medici di famiglia, sullo stesso modello che è alla base del sistema di vaccinazione anti-influenzale. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere anziani fragili, persone sole, non autosufficienti e anche le località più lontane dai punti di vaccinazione già previsti dal piano della Regione”.
I Sindacati dei pensionati chiedono inoltre alla Regione uno sforzo particolare rispetto all’organizzazione della “fase 2” della vaccinazione, “affinché sia raggiunta in tempo breve e con la massima capillarità tutta la popolazione residente in Emilia-Romagna. Riteniamo che vadano impegnate tutte le forze disponibili, a partire dallo snodo centrale rappresentato dai medici di medicina generale che devono garantire la diffusione e la somministrazione dei vaccini nei loro ambulatori”. Tutti i soggetti coinvolti sono chiamati quindi a programmare da subito un sistema vaccinale più diffuso ed efficace, “che sarà speriamo presto reso possibile anche dall’arrivo di nuovi vaccini che consentono la conservazione a temperature “meno estreme”, simili a quelle dei normali vaccini anti-influenzali “Ricordiamo infine – concludono– la responsabilità per ogni singolo cittadino di attuare tutti i mezzi di prevenzione possibili: utilizzo delle mascherine, distanziamento fisico e lavaggio delle mani.”