“In Italia, come nel resto d’Europa, stiamo vivendo una fase di forte preoccupazione rispetto alla disponibilità di vaccini contro il Covid-19.” Dichiarano Spi, Fnp, Uilp Emilia Romagna che, tramite una nota unitaria emanata ieri 27 gennaio, esprimono il proprio giudizio negativo sul rallentamento della produzione dei vaccini, già espresso anche dall’Unione Europea, e auspicano che a breve siano trovate modalità di produzione diversificate, che includano possibili linee produttive direttamente in Italia.
“È inaccettabile -continuano i Sindacati- a fronte di un bilancio così pesante sul piano della salute oltre che su quello economico, che la seconda fase della vaccinazione sia messa in difficoltà a causa di problemi di produzione e di distribuzione dei vaccini. Va assolutamente garantita la regolarità del piano vaccinale per tutta la popolazione, a partire dagli over 80, che rappresentano una percentuale elevatissima di vittime.
Queste incertezze sulla fornitura di vaccini contro il Covid-19 impongono anche in Emilia-Romagna di pensare da subito a una rete vaccinale molto capillare, soprattutto in vista della seconda fase di vaccinazione. È necessario coinvolgere in modo certo i medici di famiglia, sullo stesso modello che è alla base del sistema di vaccinazione anti-influenzale. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere anziani fragili, persone sole, non autosufficienti e le località più lontane dai punti di vaccinazione già previsti.
Chiediamo alla Regione uno sforzo particolare rispetto all’organizzazione della fase 2 della vaccinazione, affinché sia raggiunta in tempo breve e con la massima capillarità tutta la popolazione residente in Emilia-Romagna. Riteniamo che a questo scopo vadano impegnate tutte le forze disponibili, a partire dallo snodo centrale rappresentato dai medici di medicina generale che devono garantire la diffusione e la somministrazione dei vaccini nei loro ambulatori. Tutti i soggetti coinvolti sono chiamati quindi a programmare da subito un sistema vaccinale più diffuso ed efficace, che sarà speriamo presto reso possibile anche dall’arrivo di nuovi vaccini che consentono la conservazione a temperature ‘meno estreme’, simili a quelle dei normali vaccini anti-influenzali.
Solo un’azione messa in atto sin da subito potrà mettere un argine alle centinaia di morti che ogni giorno sono vittime della pandemia di coronavirus: secondo le statistiche il 95,6% dei decessi diagnosticati Covid avviene tra gli over-60 rispetto al 4,4% degli under-60.
Ricordiamo infine la responsabilità per ogni singolo cittadino di attuare tutti i mezzi di prevenzione possibili: utilizzo delle mascherine, distanziamento fisico e lavaggio delle mani.”