“Rimane inopportuno e inaccettabile che le persone ricoverate nelle residenze sanitarie assistenziali per anziani, soprattutto quelle affette da demenza e/o Alzheimer, continuino ad essere private della presenza dei familiari e lasciate in totale solitudine. È dimostrato che tanti anziani muoiono per solitudine e abbandono”. Lo dichiarano Spi, Fnp, Uilp Lombardia tramite una nota unitaria emanata ieri 16 novembre.
“Mentre Regione Lombardia ha deciso che l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale da parte di familiari e conoscenti degli utenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico, ovvero del Referente Covid 19 della struttura stessa nel vicino Veneto – proseguono i Sindacati dei pensionati – ha debuttato la stanza degli abbracci per far visita e stringere i propri cari in Rsa. Al riguardo, gli ospiti della casa di riposo di Castelfranco Veneto possono tornare ad abbracciare i loro cari, che possono andare in visita nella struttura, dove sono stati allestiti 12 appositi spazi attrezzati con separatori e guanti in plastica, che consentono il contatto fisico con i familiari, oltre al dispositivo audio per le conversazioni da sempre a disposizione”
Secondo Spi, Fnp, Uilp “per impedire mesi di isolamento forzato agli ospiti anziani, senza possibilità di incontrare e soprattutto abbracciare i propri cari, si poteva e si può fare di più anche in Lombardia. Basta con lo scarica barile, servono indicazioni chiare a tutte le Rsa, che vanno riadeguate, a partire dalla sicurezza, perché sia possibile ristabilire al più presto le visite dei familiari, con la possibilità anche di videochiamate. Il contatto con l’esterno, i familiari, i volontari è vitale per le persone avanti negli anni: è dimostrato che ne va della loro salute psichica e fisica. Occorrono discontinuità e un forte cambiamento di passo – concludono -. Una situazione straordinaria si affronta con provvedimenti straordinari anche nelle Rsa”.