La Regione Campania, nell’affrontare l’emergenza Covid, ha nuovamente sospeso le attività ordinarie di ricovero e ambulatoriale nei presidi ospedalieri pubblici. Si tratta di un provvedimento che impatta fortemente sui già precari livelli di assistenza sanitaria nella nostra regione, con pesanti ripercussioni sullo stato di salute della popolazione (in particolare degli ultrasessantacinquenni, dei malati cronici e dei non autosufficienti)”. E’ quanto si legge in una nota unitaria emanata nei giorni scorsi da Spi, Fnp, Uilp Campania.
“Tale provvedimento – scrivono i Sindacati – è attuato in una situazione dove la sanità territoriale è già storicamente debole, con poche strutture dedicate alle attività ambulatoriali. In Campania il maggiore peso delle attività di ricovero e specialistiche ambulatoriali vengono garantite dalle strutture ospedaliere pubbliche. È una realtà pesante che resiste negli anni e alla quale occorre rapidamente porre rimedio. Gli anziani stanno ancora subendo le conseguenze del blocco deciso a marzo, con un allungamento delle liste di attesa, notevoli ritardi e difficoltà nell’erogazione delle prestazioni. Bisogna impedire che, ai danni provocati dal primo blocco, si aggiunga una ulteriore sospensione delle attività per tutto il periodo invernale. Si determinerebbe così un effetto negativo sulla salute di migliaia di anziani bisognosi di cure per le loro patologie croniche”.
“Pur tenendo conto delle difficoltà generali della mancanza di migliaia di operatori, nonché della complessità dell’evento pandemico – concludono Spi, Fnp, Uilp – le organizzazioni sindacali chiedono alla Giunta Regionale che vengano ricercate tutte le soluzioni per il ripristino immediato delle attività sospese, in particolare per la cura delle cronicità che mettono a dura prova le fasce più deboli”.