“Una risposta concreta, frutto di un costante confronto con le parti sociali e le rappresentanze del terzo settore, così come avvenuto sull’attuazione dell’art. 48 del decreto Cura italia per la rimodulazione dei servizi a distanza, per le tante famiglie che hanno subito un enorme disagio nel periodo di lockdown”, dichiarano in una nota congiunta Cgil, Cisl Uil, Spi, Fnp, Uilp e Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl di Roma e Lazio a seguito della delibera, emanata oggi 8 maggio dalla Regione Lazio, che definisce il Piano territoriale per la riattivazione delle attività socioassistenziali nei centri diurni e nelle strutture semiresidenziali per le persone con disabilità, ad eccezione di anziani e pazienti affetti da patologie croniche.
Proseguono le Organizzazioni Sindacali nella nota: “Il ritorno ad attività che mettono al centro la socialità e l’esercizio di attività rieducative e riabilitative, è un passo avanti importante verso il ritorno alla normalità, delle quali si prevede la prosecuzione nel periodo estivo e per tutta la durata dell’emergenza. La necessità di restituire servizi essenziali alla popolazione più fragile va coniugata con la tutela della salute e la prevenzione del contagio. Si prevedono riaperture graduali e la riprogrammazione delle attività secondo criteri di priorità e misure organizzative che garantiscano la massima prevenzione per utenti e operatori, nel rispetto di quanto previsto dal protocollo sulla sicurezza stabilito da Cgil Cisl Uil e Governo.
Sarà importante un attento monitoraggio degli obblighi e delle responsabilità in capo al datore di lavoro nella riprogettazione delle attività, a garanzia della massima sicurezza e nel rispetto delle norme di distanziamento. Fondamentale il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali su quanto riguarderà i lavoratori, educatori e OSS in primis, nella riorganizzazione dei servizi e la conseguente rimodulazione ed eventuale estensione degli orari”
Concludono i Sindacati: “L’impegno comune è garantire la ripartenza nel rispetto della sicurezza di tutti, degli utenti che degli operatori. Molte nostre osservazioni sono state recepite. Abbiamo richiesto e ottenuto l’estensione dei test sierologici sia agli operatori che agli utenti dei centri diurni, un passaggio essenziale per evitare che alla riapertura dei centri corrisponda un aumento delle possibilità di contagio, inficiando i risultati delle misure di contenimento ottenuti fino ad oggi. Un altro tassello fondamentale per il monitoraggio della diffusione del virus, che si aggiunge alla campagna di test prevista per lavoratori e ospiti delle RSA, come sostenuto dalle organizzazioni sindacali, per un totale di 60.000 persone”