Nei giorni scorsi Spi, Fnp, Uilp Latina hanno inviato una nota unitaria al Prefetto Maria Rosa Trio, al Direttore della ASL Giorgio Casati e al Sindaco di Latina i(n qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci sulla Sanità)Damiano Coletta, per chiedere l’apertura di un tavolo specifico di crisi per monitorare l’andamento del COVID-19 nelle strutture di lungodegenza in provincia. Si legge nella nota:
“Gli anziani e le persone affette da gravi patologie neurologiche, croniche e da disabilità, sono persone particolarmente fragili rispetto all’emergenza sanitaria che si è creata in seguito alla diffusione del COVD-19 e stanno pagando un prezzo altissimo in termini di contagio e di decessi.L’epidemia di Coronavirus è esplosa specialmente nelle Residenza Sanitarie Assistenziali (RSA) per anziani e disabili e nelle case di riposo.La situazione merita di mantenere alta l’attenzione, nella nostra provincia, su queste strutture, in particolar modo garantendo la fornitura dei dispositivi di protezione individuale sia agli ospiti che agli operatori che vi operano, la sanificazione periodica degli ambienti e di idonei spazi per l’isolamento degli eventuali residenti affetti da COVID-19, eseguire i tamponi agli ospiti e agli operatori.
Nelle settimane scorse le Organizzazioni Sindacali hanno firmato un protocollo di intesa con il Ministero della Salute per la prevenzione e la sicurezza del personale della sanità e delle strutture socio sanitarie dove si stabiliscono percorsi di sorveglianza a cui devono essere sottoposti le lavoratrici ed i lavoratori soprattutto coloro che sono venuti a contatto con pazienti COVID positivi.
Mentre l’Istituto Superiore di sanità, nei giorni scorsi, ha varato un documento con le indicazioni per la prevenzione ed il controllo dell’infezione CODID-19 nelle strutture socio sanitarie sia per gli ospiti che per gli operatori addetti.Per tali ragioni Spi, Fnp, Uilp richiedono l’istituzione di uno specifico “tavolo di crisi” per il monitoraggio ed un confronto sulle problematiche in cui versano le RSA e le case di riposo.
L’istituzione del tavolo, potrebbe essere anche l’occasione per affrontare e condividere percorsi della cosiddetta “fase due” che riguardano gli interventi per le persone più fragili.Infatti, nella cosiddetta fase 2 è importante riprendere le attività con gradualità per evitare una nuova diffusione del virus, ma sarebbe inaccettabile se alle persone anziane fosse preclusa la possibilità di riprendere la propria libertà.”