“Avviare con urgenza una comunità di lavoro e che trovi nella Regione Lazio la disponibilità a rivedere il sistema delle RSA e delle case di cura accreditate.” E’ quanto si legge in una nota dei sindacati dei pensionati di Spi, Fnp, Uilp Lazio. “Come sindacati avevamo da tempo segnalato la drammatica situazione che stava coinvolgendo le strutture residenziali per anziani del Lazio, avevamo chiesto di parificare queste strutture a quelle sanitarie, di fornire di Dpi tutti gli operatori sanitari, di implementare le reti WiFi per far sentire meno soli i nostri anziani mettendoli in contatto con le famiglie. Richieste volte a tutelare gli ospiti, gli operatori, i medici, gli infermieri, il personale delle pulizie, il personale impiegato in queste Rsa provenienti da cooperative.
“Purtroppo – continuano i sindacati – dobbiamo prendere atto che la risposta da parte dell’Unità regionale di crisi è stata molto tardiva e soprattutto non abbiamo avuto alcun riscontro, nonostante le nostre sollecitazioni, del monitoraggio effettuato dalla Regione.
Chiediamo quindi un confronto urgente con i responsabili della sanità nel Lazio per accertare eventuali responsabilità e procedere affinché chi ha sbagliato paghi.
Non intendiamo continuare a piangere i nostri anziani, a farli morire da soli senza l’estremo saluto. L’urgenza – concludono i sindacati – è quella di avviare una comunità di lavoro che trovi nella Regione Lazio la disponibilità a rivedere il sistema delle RSA, che provveda a far uscire dal sommerso le case di cura inadeguate ad ospitare gli anziani ed i disabili.”