“Case di riposo e Rsa non sono attrezzate per la cura dei pazienti positivi Covid-19: se si vogliono salvare le vite degli anziani, è necessario trasferirli in strutture o reparti ospedalieri dedicati, luoghi dove possono essere garantite assistenza e cure farmacologiche”. E’ l’appello unitario del sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil e del pubblico impiego Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil che giudicano “vergognoso l’atteggiamento che il sistema sanitario sta riservando agli anziani”.
La denuncia arriva a fronte di una delibera Ats del 2 aprile scorso, della quale si chiede il ritiro. Secondo le sigle il provvedimento “scarica sulle strutture socio-assistenziali per anziani l’onere di occuparsi dei malati Covid pretendendo che si trasformino in luoghi simili agli ospedali: Una pretesa assurda e impossibile da realizzare”.
L’Ats prevede “addirittura la presenza di una équipe composta da un medico generalista coadiuvato da uno specialista pneumologo o anestesista rianimatore con esperienza in ventilazione non invasiva, e da infermieri adeguatamente formati – aggiungono -Si tratta di personale che è difficile reperire in tutta Italia per le stesse strutture ospedaliere”. Da qui le richieste dei sindacati: “non devono essere trasferiti nelle strutture socio-assistenziali pazienti provenienti da casa o dimessi dagli ospedali che non siano negativi al tampone; i pazienti che presentano sintomi influenzali anche lievi devono eseguire il tampone e, di conseguenza, anche gli altri ospiti e il personale”.