Alle persone con disabilità e fragilità, soprattutto anziane, è stata negata ogni forma elementare di difesa dal Covid19 e ora stanno pagando questa negligenza. Una preoccupazione già denunciata nei giorni scorsi e che trova conferma in quanto sta accadendo al centro di riabilitazione Don Gnocchi di Tricarico, che potrebbe essere il primo di possibili focolai in altre residenze socio assistenziali e per anziani. Questo perché le persone che li assistono, si tratti di parenti o di operatori sociosanitari, rimangono ancora sprovvisti delle mascherine e dei dispositivi di protezione necessari per evitare di contagiare e di essere contagiati. Anche nella distribuzione pubblica dei dpi, oltre alle strutture sanitarie bisogna privilegiare quelle sociosanitarie e socio assistenziali.
Chiediamo pertanto al presidente Bardi di intervenire a riguardo, verificando che ci siano le condizioni necessarie in tutte le strutture socio assistenziali della Basilicata. Non possiamo permetterci che nel silenzio più assoluto il coronavirus continui a mietere le sue vittime tra le persone più fragili, che spesso non rientrano neanche nel conteggio dei decessi “per Covid19” perché a loro è stato negato anche il diritto alla diagnosi, prima ancora che al trattamento e alla cura, come già alcuni sindaci stanno denunciando. Persone che, si dice, “sarebbero morte lo stesso” e che invece, lo sappiamo e lo dicono anche le statistiche, se curate in modo adeguato avrebbero potuto continuare a vivere.
Chiediamo un incontro urgente – ovviamente in video conferenza – al presidente Vito Bardi e all’assessore alla Sanità Rocco Leone per conoscere quali siano le iniziative specifiche messe in campo dal governo regionale in tal senso. Vogliamo sapere se gli operatori socio-sanitari sono stati dotati dei dispositivi di protezione individuale, se sono state chiuse le strutture all’esterno laddove necessario, se saranno sottoposti tutti ai tamponi per isolare i focolai e se sono state messe in opera misure organizzative straordinarie che consentano di produrre una separazione reale e concreta tra ospiti colpiti dal virus e gli altri. Infine, per gli ospiti ora isolati dalle proprie famiglie, se sono previsti momenti di contatto da remoto tramite l’ausilio di strumenti tecnologici come tablet, cellulari, pc portatili. Riteniamo servano con urgenza misure specifiche e univoche sul territorio, prima che sia troppo tardi.