Nei giorni scorsi Spi, Fnp, Uilp Toscana hanno inviato una nota unitaria al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e al Presidente dell’ANCI Toscana Matteo Biffoni con il fine di ottenere dalla Regione un potenziamento della già attiva rete capillare di sevizi per la consegna o spesa e dei medicinali per gli anziani soli e per le persone più fragili. Si legge nella nota:
“Cari Presidenti, l’emergenza determinata dal Covid 19 purtroppo è ancora la principale del Paese, anzi possiamo dire senza timor di smentita, il carattere di pandemia la fa essere la prima emergenza del mondo.I dolori, le sofferenze che impone alla popolazione, in primo luogo a quella più vulnerabile come quella anziana sono evidenti, con il suo lascito di lutti e di malati. Un lascito drammatico mitigato dallo sforzo di coloro che sono impegnati in prima linea per fronteggiare il virus, in primo luogo i medici e gli infermieri, e con loro da tutti coloro che ci assicurano prodotti e servizi fondamentali per assicurare la tenuta sociale e civile del Paese .Tutti temi che conoscete meglio di noi per lo sforzo che state profondendo quotidianamente per governare il contrasto alla pandemia.
Ci rivolgiamo a voi con rispetto e con spirito collaborativo, quello spirito che abbiamo trovato quando avete accolto la nostra proposta per costruire una rete capillare di sevizi per la consegna o spesa e dei medicinali per gli anziani soli e più fragili. Grazie a quel lavoro oggi la maggior parte dei comuni Toscani ha dedicato un numero di telefono e organizzato un sevizio a favore di queste persone e alleviato un po’ il carico di lavoro degli addetti al commercio.Lo slancio di generosità del volontariato, del terzo settore, della stessa distribuzione ha dato un contributo importante per fare questo tratto di strada .
Ora, senza disperdere nulla di questo patrimonio di solidarietà, dobbiamo fare un salto di qualità: dobbiamo strutturare la rete e portarla a sistema incrementando gli obbiettivi del progetto.Serve innanzitutto Più Toscana.Occorre completare la rete dei comuni coinvolti assicurando la partecipazione di tutti ed evitando che si formi una protezione sociale a due velocità che finirebbe di nuovo per penalizzare le aree interne e quelle più deboli della regione.Occorre poi dare un unico riferimento telefonico regionale per accedere al servizio, un numero verde sul modello del 118 di facile accessibilità per cittadini e famiglie.Serve poi aumentare la soglia di coloro che possono chiede accesso al servizio, ad oggi formalmente limitato alle persone anziane, con più di 75 anni, sole, con almeno una cronicità.Naturalmente siamo consapevoli che questo sforzo non può essere riversato unicamente sui soggetti del volontariato dato che essi stessi debbono fare i conti con il venir meno dell’ impegno di volontari a loro volta over 65. Si tratta quindi di mobilitare forze e mezzi , magari inutilizzate o sottoutilizzate nelle disponibilità delle Amministrazioni locali, a partire da quelle dedicate al trasporto e ai servizi per le scuole ancora chiuse, ma anche di coinvolgere e motivare coloro che ricevono un reddito di cittadinanza.Sappiamo tutti che la strada che abbiamo davanti sarà ancora lunga e irta di complessità che avranno bisogno di cura di ognuno verso l’altro. Aumentare il servizio domiciliare per spesa e medicine aiuta anche coloro che lavorano nella distribuzione e che in poco tempo hanno visto aumentare il loro carico di lavoro, non può sfuggire infatti che la chiusura di bar, ristoranti, mense scolastiche e aziendali, ha aumentato molto la pressione sul sistema della distribuzione. Anche queste persone hanno diritto a una maggiore attenzione, e ad azioni di filtraggio nelle spese che si fanno, magari, perché no, ad una domenica di riposo.Anche loro per poter essere sostenuti dal progetto “a casa in buona compagnia”, perché Nessuno si Salva da solo.”