Le segreterie regionali Spi, Fnp, Uilp dell’Emilia Romagna in una lettera inviata al Governatore Stefano Bonaccini, esprimono “preoccupazione per la situazione che l’epidemia da Coronavirus rischia di determinare nelle strutture residenziali per anziani”. “E’ stato segnalato – scrivono i sindacati – il caso della Cra di Sissa Tre Casali (Parma) dove ci sono stati 9 decessi su 60 ospiti della struttura, oltre ad altre residenze per anziani in diverse città a partire da Parma stessa e Forlì”.
“Chiediamo al presidente della Regione un intervento urgente per evitare il dilagare del contagio e condividiamo la richiesta che viene dalla categoria del pubblico impiego e commercio” di “avere tutte le protezioni necessarie al fine di non contagiare né essere contagiati”. Necessario dunque che vengano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, con la fornitura urgente e la distribuzione degli idonei strumenti di protezione individuali, conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie; la sanificazione degli ambienti delle strutture; la sorveglianza sanitaria di tutti gli operatori della struttura e l’adozione di procedure codificate e chiare. I dispositivi di protezione personale risultano insufficienti sia per il personale che per gli ospiti, nonostante le misure di sicurezza già adottate dall’Asp. C’è la necessità di un intervento urgente e deciso che consenta un funzionamento regolare e protetto della CRA e non metta in pericolo operatori e pazienti, evitando che la struttura diventi un pericoloso focolaio per l’intera comunità.
“Inoltre – proseguono – chiediamo se è previsto per l’uso di questi ausili un incremento dei momenti di formazione per il personale sanitario e non solo”. I tre segretari, infine, chiedono “quali misure sono state prese per il personale, i familiari e i volontari fino ad ora, e se si ritiene necessario incrementarli, sempre al fine di evitare il contagio che avrebbe sull’utenza una conseguenza tragica”. “Cosa è stato fatto e cosa si pensa di fare con i pazienti delle strutture che si aggravano?” domandano. “Consapevoli che in questa fase delicatissima sia più che mai necessario ridurre al minimo i contatti esterni”, le tre segreterie sollecitano anche “che si favorisca un collegamento con strumenti elettronici tra pazienti e familiari”.