Il 6 marzo è stato emanato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che contiene importanti indicazioni riguardanti il contrasto e il contenimento sul territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.
Gli anziani, perché più fragili e alcuni spesso con patologie pregresse, sono potenzialmente i soggetti più a rischio. E tra le misure d’informazione e prevenzione alcune li riguardano nello specifico: l’invito è a restare a casa, a limitare le uscite, a limitare i contatti privati e pubblici, a evitare, comunque, luoghi affollati dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza interpersonale. Occorre però impedire che tutto ciò si trasformi in una sorta di isolamento, diventare invisibili. La mancanza di relazioni sociali può produrre altre situazioni da scongiurare come la depressione, la solitudine e la paura.
Pertanto, invitiamo tutti a mantenersi collegati con gli altri tramite telefono e i social, muovendosi, passeggiando su percorsi che non prevedano contatti con tante persone, leggere dei buoni libri, ecc….
È un dovere di tutti proteggersi e proteggere gli altri, soprattutto se si è anziani quindi più fragili, a rischio. Proprio per questo invitiamo tutti ad avere un comportamento responsabile e consapevole. Ciascuno deve fare la sua parte per limitare i contagi, e possiamo riuscirci solo se lo faremo tutti insieme, nessuno escluso.
Queste importanti e semplici misure, anche se necessarie, non possono farci trascurare la necessità di coltivare comunque le nostre relazioni. Pensiamo agli anziani, molti dei quali non autosufficienti, ospiti delle strutture residenziali, che non possono ricevere con la stessa frequenza le visite dei loro familiari. Facciamo in modo di alleviare la loro solitudine, ad esempio telefonando e invitando i nostri cari a fare altrettanto. Evitiamo che l’invito a restare presso il proprio domicilio rivolto ai nostri cari, specie se anziani, si trasformi in una forma di isolamento, ma cerchiamo, sempre mantenendo comportamenti prudenti, di trovare nuovi modi per entrare in contatto con loro e non lasciarli soli.
La Lombardia è la regione con maggiori casi di contagi. Il nostro sistema sanitario regionale è messo a dura prova, e la circostanza conferma la necessità di maggiori investimenti nel sistema sanitario pubblico, in prima linea ad affrontare ogni tipo di emergenza (come stiamo sostenendo da molti anni).
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e altre figure presenti nelle strutture sanitarie che a rischio della propria salute sono presenti, attivi a volte con turni gravosi e pesanti. UN GRANDE E SINCERO GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
Una volta superata questa situazione di emergenza siamo chiamati tutti: politici, economisti, sociologi, sanitari pubblici e privati, parti sociali, società civile a fare una necessaria e opportuna riflessione per una forte azione di rilancio e sostenibilità del nostro servizio sanitario nazionale pubblico universalistico.
“Invitiamo tutti a combattere un altro virus negativo: la solitudine, che non deve passare”. Riscoprendo il valore della solidarietà che è silenziosa ma presente tra di noi: la base del nostro essere sindacato pensionati confederale.